martedì 10 luglio 2012

Buon Compleanno


Carissimo Fr Maurizio,
e cosi’ anche per te domani scocchera’ il momento di giungere al mezzo secolo di vita.
Tantissimi auguri da tutti noi di Chaaria, con affetto fraterno e con sincera riconoscenza per tutto quello che hai fatto per questa gente durante gli anni del dispensario e nei primi tempi dell’avventura ospedaliera.
Ti ringraziamo per aver sempre creduto nell’ospedale e per aver contribuito ai primi importantissimi passi che ci hanno condotto dove siamo ora.
Tra le altre cose, ti ringraziamo per aver organizzato e promosso l’attivita’ odontoiatrica a Chaaria e per aver voluto il mobile clinic come attivita’ caratterizzante del tuo servizio.
Ti ringraziamo per l’amore sempre dimostrato per i nostri Buoni Figli e per il servizio clinico nei loro confronti, che hai portato avanti fino alla fine.
Tantissimi ti ricordano, e la tua memoria a Chaaria e’ benedetta ancora adesso.
Ti assicuriamo la nostra preghiera e chiediamo al Signore di condecerti gioia e tante soddisfazioni nel servizio che porti avanti in Ecuador.
Forse non proprio cento di questi giorni, ma, arrivato alla cinquantina, ti auguriamo almeno altri cinquanta compleanni.
Happy Birthday anche da parte dei Buoni Figli e di tutti quelli che ti conoscono qui a Chaaria.
Fr Beppe e confratelli tutti

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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