Ieri era domenica, e
subito dopo la messa, abbiamo ricevuto una donna incinta di sei mesi. Sudava
abbondantemente... un sudore freddo ed inquietante. La cute era completamente
madida di acqua gelida, mentre dalla fronte cadevano goccioloni enormi.
La paziente era confusa e
straparlava.
La storia clinica era
piuttosto lacunosa: secondo i parenti, era sempre stata bene, ma aveva avuto un
episodio di metrorragia ieri, seguito poi da rottura intempestiva delle
membrane.
L’anamnesi familiare
parlava di un periodo di grande stress, causato da un divorzio pochi mesi
prima.
Abbiamo misurato la
pressione con difficolta’, in quanto la confusione mentale si e’ rapidamente
trasformata in agitazione psico-motoria. La pressione arteriosa era
imprendibile.
Mentre i laboratoristi
prelevavano il sangue per la goccia spessa e per l’emocromo, noi abbiamo
disperatamente cercato una vena... operazione difficilissima visto che i vasi
erano ormai collassati. Abbiamo comunque iniziato della fisiologica con dopamina,
per cercare di “tenere” il circolo e recuperare un po’ di pressione.
Ma l’agitazione
psicomotoria e’ d’un tratto aumentata tantissimo, mentre, con gli occhi
sbarrati, la donna e’ entrata in “gasping”.
Abbiamo affannosamente
tentato di fare del nostro meglio, con adrenalina in vena, idrocortisone,
cannula di mayo in gola e ventilazione con ambu: ma tutto e’ stato inutile. In
pochi minuti la paziente se n’e’ andata, lasciandoci costernati e senza forze.
Mentre ancora ci guardavamo
l’un l’altro con sguardi persi nel vuoto e con la gola riarsa ed incapace di
proferire verbo, e’ ritornato di corsa il nostro laboratorista, il quale ci ha comunicato
che la malaria era positiva, mentre non c’era anemia.
Ormai comunque era tardi.
La malaria si e’ portata via entrambi: un feto di sette mesi e mezzo ed una
giovane donna nel rigoglio dei suoi vent’anni.
Devono essere molto
poveri, perche’, quando abbiamo comunicato l’accaduto alla madre della defunta,
lei ci ha ringraziato per quel che avevamo fatto, e ci ha chiesto di
seppellirla nella fossa comune dell’ospedale, in quanto non sarebbe stata in
grado di organizzare il funerale a casa.
Ancora malaria: killer
dimenticato, assassina dei poveri, steminatore di giovani vite ed anche di
bimbi non ancora nati.
Fr Beppe Gaido
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