Sono le 12.30 ed onestamente ho un po’ fame.
Mi chiamano pero’ in sala perchè il paziente e’ pronto e l’anestesia
spinale e’ fatta.
“Poco male! L’appendicite la facciamo in 45 minuti.
Lascio sottocute e
cute a Kanyua e quindi posso fare pranzo per l’una e un quarto al
massimo”.
Da quando abbiamo Pasqualina, abbiamo preso l’abitudine di dire sempre
una preghiera prima di iniziare l’intervento.
Oggi il paziente viene da Marsabit ed e’ di religione islamica.
Come
d’abitudine, lasciamo quindi a lui il compito di guidarci nella
preghiera.
Lui incomincia una cantilena tipicamente musulmana, della quale
comprendo solo Allah.
Inutile dire che il quadretto mi commuove
moltissimo e mi vengono le lascime agli occhi, finchè, su invito
dell’operando, tutti ripetiamo Amina (= Amen).
Inizio l’intervento come al solito, ma le cose si mostrano subito
molto complicate. C’e’ un piastrone duro fermamente adeso alla parete
anteriore dell’addome. Inoltre il cieco non e’ mobilizzabile.
Dobbiamo addormentare il malato e procedere ad un’ampia aperture della
pancia. Ci sono aderenze molto resistenti che coinvolgono sia il
peritoneo parietale, sia alcune anse del tenue.
L’adesiolisi purtroppo causa una perforazione ileale e dobbiamo
procedere ad anastomosi ileo-ileale.
Difficilissimo e’ anche l’isolamento del cieco che e’ “murato” nella
fossa iliaca destra. Con paura e pazienza andiamo però avanti piano
piano con lo scollamento. Troviamo alla fine l’appendice, che e’
retrociecale e necrotica. La isoliamo con prudenza, la leghiamo alla
base e la recidiamo.
Il cieco e’ tutto sanguinolento ed in parte
disepitelizzato, ma non c’e’ una vera perforazione.
Decido quindi di
lasciarlo, perchè una amputazione del cieco con anastomosi ileo-colica
sarebbe stata un suicidio per il chirurgo, data la situazione delle
aderenze.
Ho quindi lavato abbondantemente la cavità peritoneale, e da ultimo ho
inserito dei drenaggi.
Ora non mi resta che sperare in bene per il
post-operatorio.
L’intervento, che doveva essere brevissimo, in pratica e’ durato quasi
tre ore.
Ora sono in ritardo gravissimo sulla lista operatoria, che
oggi è molto lunga.
Mentre vado in comunità verso le 15.30 per mangiare “un boccone”
velocemente, mi viene da pensare che a Chaaria l’appendice non e’ mai
un intervento semplice.
Sono quasi tutte retrociecali.
Per lo più sono trascurate, e quindi aderenti e difficilissime da isolare.
Spessissimo già sono perforate e c’è pus in addome al momento dell'operazione.
Prego davvero Dio (che per il malato semplicemente si chiama Allah) di
aiutare il mio paziente e di fare in modo che le anastomosi tengano
bene.
Fr Beppe
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