Ora posso dirti che avevi assolutamente ragione e sono contento di aver usato quel ricordo come criterio per scegliere il mio periodo di permanenza. Esattamente dopo tre settimane ho cominciato a ingranare, a sentirmi più utile e anche lo staff ha avuto il giusto tempo per conoscermi ed entrare un po' più in confidenza con me. Il risultato sono state altre quattro settimane di piena collaborazione con le infermiere e i clinical officer.
martedì 5 marzo 2013
Lettera del volontario Dr. Giacomo Colella (medico pediatra)
Ora posso dirti che avevi assolutamente ragione e sono contento di aver usato quel ricordo come criterio per scegliere il mio periodo di permanenza. Esattamente dopo tre settimane ho cominciato a ingranare, a sentirmi più utile e anche lo staff ha avuto il giusto tempo per conoscermi ed entrare un po' più in confidenza con me. Il risultato sono state altre quattro settimane di piena collaborazione con le infermiere e i clinical officer.
Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
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