Quasi a giustificarsi, la collega mi dice: “dal Tharaka District Hospital. Saremmo andati senza problema al Meru Level 5 Hospital per il cesareo, ma la mamma ha insistito fortemente che lei voleva venire a Chaaria”.
Le ho quindi risposto: “non ti preoccupare! Siamo qui per questo! Anzi, quello che mi dici riempie il nostro cuore di gioia”.
La visitiamo indicandole le posizioni da assumere con i gesti, e poi decidiamo di operarla. Per il consenso informato dobbiamo aspettare l’orario di visita e comunichiamo con lei con la mediazione del figlio.
Amina non sceglie la sospensione od il cerchiaggio uterino: decisamente opta per l’isterectomia.
Fare la spinale e’ stato un altro momento difficile che ha messo a dura prova la pazienza di Jesse e si Pasqualina. L’intervento pero’ e’ andato molto bene, e siamo riusciti a fare una buona isterectomia totale con sospensione della vescica. Nel post-operatorio non ci sono stti problemi ed Amina e’ tornata a casa ieri, dopo aver tolto tutti i punti. Con mia sorpresa, mi sono trovato sulla tastiera del computer una lettera firmata da lei: evidentemente l’aveva scritta il figlio, in quanto lei e’ illetterata. La lettera e’ commovente. Ha ringraziato tutti per il modo in cui l’abbiamo accolta e trattata dal primo giorno. Ha ringraziato Dio per noi a motivo del fatto che eravamo stati in grado di identificare e risolvere chirurgicamente il suo problema. Ha aggiunto di aver visitato molti altri ospedali, dove nessuno le aveva mai detto con chiarezza quale fosse il suo problema, e soprattutto non aveva mai fatto nulla di significativo per aiutarla a guarire.
La sua letta si conclude in modo commovente con la grase seguente: “preghero’ Dio per voi. Grazie per avermi restituita ai miei figli completamente ristabilita”.
Ed in effetti noi ci abbiamo provato. Abbiamo dovuto togliere tutto il tessuto di granulazione anomale ed andare alla ricerca dei tendini, ormai intrappolati in una cicatrice abnorme. Abbiamo liberato i tendini incarcerati nelle aderenze e suturato quelli sezionati dalla panga del suo assalitore. Il taglio era vecchio di 15 gioni, per cui tutto e’ stato piu’ difficile. Ora Suleiman ha il gesso: speriamo che possa riprendere l’uso della mano
Non gli hanno proposto alcuna fissazione interna e lo hanno dimesso con una terapia antibiotica.
Anche lui e’ approdato a Chaaria ed anche a lui ho chiesto perche’ avesse scelto di venire proprio qui. La sua risposta e’ stata candida: “perche’ sono certo che qui potrete fare qualcosa per il mio problema”.
La frattura e’ complessa ed ho chiesto lumi a Luciano prima di decidere; quando poi ho detto a Nelson che sarebbe satato ricoverato, lui mi ha ricompensato con una frase che mi ha tocacto il cuore: “che dio ti benedica e di ripaghi di tutto!”
Sono esperienze come quelle riportate che mi danno la carica di superare la stanchezza che in questo giorni mi sovrasta e lo scoraggiamento che talvolta fa capolino e mi provoca un vago nodo alla gola.
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