Quello che ha ottenuto e’ stato un bel ruzzolone per terra, ed insieme un vero disastro: il piatto con i chapati rotto sul pavimento di terra battuta, e la lampada a petrolio rovesciata sul lettone. La paraffina liquida si e’ versata ed ha impregnato le coperte, dando cosi’ la possibilita’ alle fiamme di dilagare rapidamente. Io mi sono svegliata, ma alla mia eta’ non riuscivo a scappare. Pierino la peste gridava, ma girava a vuoto: non faceva assolutamente nulla di utile per aiutarmi. Piangeva e se la faceva sotto... se almeno fosse corso a chiamare la mamma! Invece niente. Faceva casino e basta. Anche io strillavo a piu’ non posso.
venerdì 26 aprile 2013
D'ora in avanti starò alla larga dal fuoco
Quello che ha ottenuto e’ stato un bel ruzzolone per terra, ed insieme un vero disastro: il piatto con i chapati rotto sul pavimento di terra battuta, e la lampada a petrolio rovesciata sul lettone. La paraffina liquida si e’ versata ed ha impregnato le coperte, dando cosi’ la possibilita’ alle fiamme di dilagare rapidamente. Io mi sono svegliata, ma alla mia eta’ non riuscivo a scappare. Pierino la peste gridava, ma girava a vuoto: non faceva assolutamente nulla di utile per aiutarmi. Piangeva e se la faceva sotto... se almeno fosse corso a chiamare la mamma! Invece niente. Faceva casino e basta. Anche io strillavo a piu’ non posso.
Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
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