Il nostro intervento di derivazione bilio-digiunale e’ stato un tentativo di palliazione. Certamente le ridurremo ittero e prurito, ma non credo che le allungheremo la dita di un solo giorno, e certamente questa povera bimba non ha davanti a se’ piu’ di un anno. Pensa anche a quel povero bambino denutrito che abbiamo nel reparto di medicina. Proprio oggi e’ arrivato l’esito del puntato midollare che risulta tipico di leucemmia mieloide cronica: quel bimbo ha dodici anni e ne dimostra cinque… anche lui che futuro ha?”
martedì 14 maggio 2013
I nostri dialoghi
Il nostro intervento di derivazione bilio-digiunale e’ stato un tentativo di palliazione. Certamente le ridurremo ittero e prurito, ma non credo che le allungheremo la dita di un solo giorno, e certamente questa povera bimba non ha davanti a se’ piu’ di un anno. Pensa anche a quel povero bambino denutrito che abbiamo nel reparto di medicina. Proprio oggi e’ arrivato l’esito del puntato midollare che risulta tipico di leucemmia mieloide cronica: quel bimbo ha dodici anni e ne dimostra cinque… anche lui che futuro ha?”
Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
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