Siamo estremamente grati alla Comunità di Sant’Egidio per
essere presenti a Chaaria in questa settimana al fine di comunicare ufficialmente
a tutto lo staff dell’ospedale l’intenzione di elevare Chaaria a “Centro Dream”.
Dal 2002 la comunità di Sant’Egidio ha iniziato tale
progetto per assicurare anche ai popoli africani l’accesso gratuito alla
terapia per l’AIDS e per le sue complicazioni. La comunità opera in 10 Nazioni
del Continente Africano ed offre a Chaaria il servizio dei CD4 sin dal 2008.
A partire da gennaio 2014 Chaaria è stata ufficialmente
adottata come centro DREAM, e questo ha significato per noi un grandissimo
aiuto sia nel campo dello staff per la clinica dedicata all’HIV, sia nel
settore della raccolta dati, come in vari altri ambiti (counseling, follow up
dei pazienti ambulatoriali, ricerca dei “defaulters” e dei “drop out”, cliniche
mobili nei villaggi, test CD4 non più una volta ma due volte al mese, esame
della carica virale per tutti i nostri pazienti).
DREAM ci assicurerà anche i reagenti per gli esami di
laboratorio necessari nel follow up dei clienti in terapia antiretrovirale, in
modo che tutto possa essere gratuito per i portatori di HIV. Inoltre ci
doneranno supporto alimentare per le persone malnutrite, oltre che attività di
prevenzione e formazione per il personale.
Nel gennaio 2014, con il loro sostegno già abbiamo
realizzato una clinica mobile per counseling e test HIV nei villaggi vicini a
Chaaria.
E’ intenzione di DREAM di aiutarci a realizzare un
laboratorio completo per la diagnostica HIV, che includa pure la possibilità di
biologia molecolare.
Con il sostegno di DREAM abbiamo intenzione di incrementare
il numero di pazienti da noi seguiti nella clinica HIV (al momento 265 clienti
registrati in follow up), e di offrire loro un servizio clinico
all’avanguardia, così come sarebbe in Europa o in America del Nord.
Oggi abbiamo avuto l’opportunità di avere Dieter (Farmacista
responsabile del Progetto Dream in Africa) e Benjamin (responsabile di DREAM in
Kenya) per la lezione del giovedì: essi ci hanno ampiamente esposto che cosa
sia il progetto DREAM (D –Drug, R-Resource, E-Enhancement against, A-AIDS &, M- Malnutrition), e quali i loro sogni
per Chaaria.
Con loro lavoreremo fino a domani sera ed essi saranno
nostri graditi ospiti: continueremo nella ricostruzione e nella
informatizzazione dei dati relativi ai nostri pazienti a partire dal 2008 (anno
in cui ufficialmente inizia la collaborazione DREAM-Cottolengo Mission
Hospital), porteremo avanti il difficile lavoro di localizzare coloro che non
sono fedeli agli appuntamenti per la terapia antiretrovirale, faremo piani
anche per i test e per la distribuzione gratuita delle medicine necessarie per
le infezioni opportunistiche.
Piero, terzo esponente di DREAM presente a Chaaria in questi
giorni, si occupa invece del collegamento informatico tra la clinica HIV ed il
laboratorio.
Non mi sembra vero di essere arrivati a questo punto, quando
penso che nel 1998 non avevo neppure la possibilità di fare un test HIV e , se
proponevo ai miei infermieri che una certa condizione avrebbe potuto essere
AIDS, loro mi rispondevano che quella “roba lì” non esisteva in Africa perchè
AIDS significava solo A-American, I-Invention, D- to discourage, S-Sex).
Se penso poi che, tramite la nostra azione di prevenzione
della trasmissione materno-infantile, abbiamo ora una prevalenza inferiore al
2% di neonatii positivi tra i nati da madri portatrici del virus, quasi mi
commuovo ricordando il passato in cui anche da questo punto di vista era un
massacro.
Un’altra cosa che mi commuove è pensare che fino a non molti
anni fa una diagnosi di HIV avrebbe significato semplicemente una condanna a
morte senza possibilità di terapia, mentre ora gli esami diagnostici e le
medicine sono efficaci e gratuiti.
Da parte nostra assicuriamo a Sant’Egidio la massima onestà,
l’impegno e la totale dedizione alla causa dell’eradicazione dell’AIDS in
Africa.
Fr Beppe
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