In questi giorni la campagna brulica di gente, per lo più
donne, curve fino a terra ed intente nel noioso lavoro di diserbare a mano i
campi in cui è stato seminato il granoturco.
E’ un lavoro faticoso sotto il sole cocente, ma è
assolutamente necessario per evitare che la gramigna soffochi le pianticelle
che poi daranno cibo a tutta la famiglia nel momento del raccolto.
La stagione delle piogge è arrivata in ritardo quest’anno,
ma sta piovendo bene: ci sono forti acquazzoni di notte, mentre di giorno
splende un sole stupendo ed il cielo è di un blu accecante. Il caldo del giorno
e l’umidità piovosa della notte costituiscono una miscela particolarmente
favorevole per la crescita dei raccolti.
C’è anche molta più erba, e lungo le rive che costeggiano le
strade sterrate si vedono bambini che accompagnano le mucche al pascolo.
Il fatto che piova di notte è positivo anche per l’ospedale,
in quanto per i pazienti è sì difficile raggiungerci al mattino, ma entro le
undici le strade sono asciutte ed i matatu possono viaggiare.
Oggi è Pasquetta, ed il sole risplende in cielo.
Lo staff è dimezzato a motivo del fatto che è festa e le
festività dobbiamo darle al nostro personale.
La gente però è venuta a frotte perchè nei villaggi il
concetto di “giornata festiva” è molto poco compreso. Abbiamo anche avuto due
addomi acuti in sala operatoria, per la solita legge di Murphy.
Tutti noi siamo psicologicamente preparati perchè nei giorni
festivi a Chaaria si lavora il doppio: è sempre stato così, e lo sta diventando
ancora di più oggi, quando sperimentiamo una crescente multi-etnicità tra i nostri
pazienti: ieri per esempio era Pasqua, ma l’ambulatorio è stato affollatissimo
fino alle 17.30.
Da questo punto di vista è stato sintomatico il fatto che la
moglie di un mio paziente somalo mi abbia chiesto un’ecografia per lei alla
fine dell’orario di visita pomeridiano: “ti prego di assistermi oggi perchè poi
dobbiamo viaggiare fin quasi al confine”. Io le ho risposto che per me era Pasqua,
ma lei candidamente ha risposto: “Sì, ma io sono musulmana”.
Naturalmente poi l’ecografia gliela ho fatta lo stesso, come
sempre mi capita, perchè dire di no mi spiace troppo.
Fr Beppe
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