Sono le 17 di ieri quando sentiamo il bofonchiare del
motore di un pulmino nissan a noi abbastanza familiare. E’ l’ambulanza del
dispensario governativo di Mbeu.
Immediatamente mi affaccio nella sala di attesa, perchè di
solito ci portano delle candidate al cesareo urgente, ed immagino che anche
questa volta il caso clinico abbia qualcosa a che fare con me.
Anche oggi infatti si tratta di una donna gravida. La paziente
è sporca; ha i capelli arruffati ed è in evidente stato confusionale.
La storia è inquietante: è andata da una fattucchiera che le
ha inserito delle medicine tradizionali per farla abortire. Abortire? Ma ha una
pancia tanto grossa da farci pensare ad una gravidanza quasi a termine!
Facciamo un’eco d’urgenza e mi accorgo che il feto è ormai
grande, con un’età gestazionale di circa 28 settimane. E’ in posizione
podalica... ma purtroppo il battito cardiaco fetale è assente: le medicine
della fattucchiera hanno ottenuto il loro effetto.
Dico alla mamma che il piccolo che si porta in grembo è in
effetti morto, ma lei sembra non capire e continua a dimenarsi sulla barella.
E’ febbrile ed agitata; pare rispondere alle domande e
sembra che sappia di essere in ospedale, pur rimanendo piuttosto confusa.
Facciamo un esame della malaria, che però risulta negativo.
Pensiamo quindi ad uno stato settico causato dall’aborto
clandestino, certamente eseguito in condizioni tutt’altro che sterili: la portiamo
in camera; la copriamo con antibiotici ad ampio spettro ed iniziamo
dell’oxitocina in vena per accelerare l’espulsione del bimbo morto.
L’emocromo conferma la sepsi, in quanto i globuli bianchi sono
decisamente aumentati.
Inspiegabilmente però alle 17.55, quando appena era stata
iniziata l’infusione contenente l’ossitocina, vengo chiamato al capezzale della
poveretta che aveva un respiro “gaspante” (stava cioè dando gli ultimi
respiri).
A nulla sono valsi i miei tentativi di rianimazione e la paziente mi
è morta tra le mani in pochi minuti.
Siamo tutti esterrefatti!
Di aborti clandestini ne vediamo a bizzeffe, anche in età
gestazionale più avanzata che in questo caso.
Ci piange il cuore quando constatiamo che un feto già grande
è stato soppresso e che dobbiamo usare farmaci per provocarne l’espulsione, al
fine di evitare complicazioni alla madre.
Stavolta però sono morti entrambi!
Che cosa avrà ucciso questa mamma?
Come medico, è difficile per me dirlo.
Certamente non l’anemia perchè l’emocromo dimostrava
un’emoglobina di 10 grammi.
Sarà stata un’embolia polmonare magari di liquido amniotico?
Oppure un’insufficienza renale acuta?
La cosa di cui sono certo è che l’ha uccisa quella
fattucchiera... Poi certamente l’ha uccisa l’aborto... ma le ragioni per cui
così velocemente questa giovane donna sia passata da uno stato confusionale, ad
una agitazione psicomotoria, per poi giungere rapidamente al decesso rimane un
vero mistero che mi lascia il cuore pesante e la mente piena di interrogativi.
Fr Beppe Gaido
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