I pazienti sono sempre più numerosi e gli ambienti stanno via via diventando stretti e non rispondenti alle esigenze del servizio.
Sempre per il servizio ai malati sieropositivi, il governo del Kenya, in partnership con quello degli USA, ci ha donato un grosso tendone che usiamo per le sessioni di counseling comunitario, per la formazione su argomenti di prevenzione e di educazione alimentare, oltre che come ambiente per i prelievi nei giorni prefissati in cui abbiamo la conta dei CD4 e la carica virale.
Il tendone è comunque anch’esso una soluzione poco soddisfacente che non protegge dalla polvere e che non garantisce la privacy.
Il sogno (D.R.E.A.M.) della comunità di Sant’Egidio è di donarci una struttura in muratura che verrà eretta esattamente dove ora è stato eretto il tendone. Dovrebbe trattarsi di una costruzione a due piani, in cui il piano terra sarà completamente adibito ad ambulatori, mentre il piano superiore diventerà il nuovo laboratorio centralizzato dell’ospedale.
La raccolta fondi per la nuova struttura sarò condivisa tra Sant’Egidio (D.R.E.A.M.), l’ufficio donazioni della Piccola Casa e la Associazione Volontari Mission Cottolengo.
Noi non possiamo che rendere grazie alla Divina Provvidenza per l’attenzione continua che riserva a Chaaria tramite la generosità di tanti benefattori.
Fr Beppe Gaido
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