Fin dal 2000 quando
comprammo il primo portatile, l’ecografia è diventata uno strumento diagnostico
veramente insostituibile. Per me è ormai una parte integrante della mia
semeiotica clinica..quasi un prolungamento delle mie mani.
Farei fatica a
pensare di dover visitare un paziente senza il mio fidato ecografo a
disposizione: per me ha lo stesso valore di uno sfigmomanometro o dello
stetoscopio.
Siamo partiti da molto
lontano, in quanto nel 2000 ero un principiante autodidatta che cercava di
insegnare a se stesso l’ecografia con l’ausilio di uno stupendo trattato edito
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità proprio quelli come me.
Abbiamo iniziato con
l’ecografia addominale e con quella ostetrica, e poi pian piano sono venute le
altre parti più specifiche (tessuti mollli, tiroide, mammella, scroto, fino
alla trancranica nel neonato e nell’infante). Un po’ più tardi abbiamo iniziato
anche con gli ecodoppler e con l’ecocardiogafia.
Non avendo radiologia a
Chaaria e dovendo portare i malati a Meru per le lastre (con non pochi disagi soprattutto
per i più gravi), abbiamo spesso stirato al massimo le possibilità diagnostiche
dell’ecografo: ci siamo così resi conto che per i versamenti pleurici
l’ecografia è utilissima ed addirittura più specifica della radiologia (è
un’opinione personale!).
L’eco ci è parsa utilissima nel corso degli anni anche
per gli addomi acuti (per noi è quasi impensabile trasportare fino a Meru un
malato in condizioni gravissime per una diretta dell’addome); con essa vediamo chiaramente
versamenti in addome, possibile segno di perforazione o di emoperitoneo; siamo
capaci di apprezzare la presenza di un ascesso pelvico ed anche
peri-appendicolare; inoltre l’ecografia ci può dire molto riguardo ad un ileo
paralitico, in quanto possiamo apprezzare direttamente la mancanza di
peristalsi. Frequente è stata la diagnosi ecografica di patologie più rare come
invaginazione intestinale o volvolo, carcinoma
del colon o GIST.
Per le emergenze ostetriche l’importanza dell’eco non
si può sovrastimare: vediamo con chiarezza una gravidanza ectopica; siamo in
grado di distinguere un aborto incompleto da una minaccia; possiamo
diagnosticare una placenta previa o una abruptio.
L’eco ostetrica poi
costituisce un complemento importantissimo al lavoro delle ostetriche,
soprattutto quando non si è sicuri della presentazione; quando non è ben chiaro
se la gravidanza è singola o gemellare; ogni volta che la madre non è sicura
dell’ultima mestruazione; in tutti i casi in cui non si è certi dello stato di
benessere del feto (si analizza in questo caso soprattutto il battito cardiaco
fetale o la quantità del liquido amniotico).
Molte volte mi è capitato
che dei pazienti mi venissero mandati per biopsia di una massa sottocutanea: io
sempre faccio prima un’eco, e molte volte ho visto la presenza di pus, per cui ho
eseguito un’incisione/drenaggio invece di biopsia.
L’ecografo per noi non è
solo uno strumento diagnostico ma anche interventistico: eseguiamo infatti
molte biopsie ecoguidate (fegato, puntura splenica, linfonodi), oltre che
paracentesi, toracentesi e perfino pericardiocentesi.
Nella foto vedete la
stupenda macchina che mi ha accompagnato dal 2007. Va ancora benissimo anche se
sta dando qualche segno di incipiente senescenza. E’ nostra intenzione di
sostituirla presto e di collocare la nuova macchina nell’ambulatorio della
erigenda maternità.
Fr Beppe Gaido
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