Io credo che, se
continuiamo a voler bene ai poveri, a dar loro la priorità, a sacrificarci per
loro giorno dopo giorno, la gente continuerà a credere in noi e la nostra opera
continuerà ad essere significativa.
I poveri sono il nostro
parafulmine e, finchè il nostro cuore appartiene a loro, la nostra azione ed il
nostro servizio saranno stabili e duraturi, perchè costruiti sulla roccia e
benedetti da Dio.
I problemi cominceranno
quando le nostre giornate saranno “vuote” di poveri, quando avremo tanto tempo
libero per pensare a noi stessi e poco tempo da dedicare agli altri, quando non
ci sacrificheremo più per il nostro prossimo.
Vedere l’ospedale pieno è per me sempre una
gioia, non tanto perchè soffro di megalomania, ma piuttosto perchè sinceramente
ritengo che, se la gente ci apprezza e si fida di noi, ciò significa che anche
Dio è contento di quello che facciamo. Un ospedale deserto mi porterebbe a
dubitare che forse il Signore mi stia mandando un messaggio per farmi capire
che c’è qualcosa che non va.
Anche i nostri
sostenitori saranno con noi finchè ci vedranno donati completamente, mangiati
letteralmente dal servizio e dalla stanchezza; se cominceremo ad evitare la
fatica, le persone scomode, i lavori pesanti, i servizi che richiedono impegno
continuo per ventiquattr’ore al giorno, allora anche i benefattori pian piano diminuiranno, e noi ci troveremo
soli.
Il Cottolengo ci chiedeva
di professare il “servizio” come un quarto voto, e tale servizio al povero
doveva essere “fino al sacrificio della vita”: umilmente penso che questa
dimensione ancora la viviamo in pieno e che questo sia in effetti il segreto di
Chaaria.
Da sempre Chaaria è amata
ed odiata; è ammirata da qualcuno ma anche osteggiata da tanti; ci sono stati
sforzi da parte di persone non buone di far crollare l’ospedale e di provocarne
la chiusura, ma Chaaria ancora c’è ed ancora cresce. La stima che la povera
gente ha di noi è altissima e la nostra fama arriva lontanissimo, nonostante
tanti sforzi da parte di qualche detrattore di sminuire il nostro operato, di
sparlare di noi, e di chiamarci ospedale “sotto-standard” o cose del genere.
Questo è sicuramente
perchè la missione di Chaaria ed i suoi ideali non appartengono a noi, ma al
Signore che ci protegge con la sua Provvidenza: ma io penso che Chaaria piace
al Signore proprio perchè non ci risparmiamo e perchè vogliamo donarci
completamente e continuamente, fino al sacrificio della vita.
La dedizione e la
donazione sono il segreto per il nostro futuro: finchè avremo il coraggio di
sacrificarci e spenderci totalmente, finchè non metteremo i nostri diritti
personali davanti a quelli dei poveri che bussano alla nostra porta, finchè i
nostri reparti saranno pieni e noi saremo presenti con i malati ogni giorno
della nostra vita, allora non avremo nulla da temere: Chaaria continuerà ad
andare avanti, i benefattori ci sosterranno, i malati si fideranno di noi, e le
nostre forze si rinnoveranno ogni giorno.
La nostra motivazione
sarà quella che ci manterrà forti ed in salute, impedendoci di crollare.
Questa è per me un’esperienza
vissuta e sperimentata giorno dopo giorno: se i miei ideali rimangono alti, se
la voglia di donarmi completamente permane forte, allora, anche dopo giornate
incredibili ci si sente gratificati e contenti, soddisfatti e ripagati di
tutto. Basteranno poche ore di sonno per essere nuovamente freschi ed
entusiasti nel ricominciare con quella meravigliosa esperienza di servizio che
è la nostra Chaaria.
Il futuro è certamente
nelle mani di Dio, ma oso dire che è anche un po’ nelle nostre: il disimpegno,
la pigrizia, l’egoismo certamente non portano ad alcun futuro, mentre la
fedeltà ai poveri, il servizio incondizionato fino al sacrificio della vita, la
dedizione quotidiana e persistente, le motivazioni forti e gli ideali sempre
alti sono la nostra certezza morale che possiamo avere una rilevanza nell’oggi
ed una continuità nel futuro.
PS: La foto di oggi si
riferisce ad un uomo con un grosso ematoma subdurale che stamattina abbiamo
operato con successo. Anche questo intervento è per noi un ricostituente, una
motivazione a fare sempre di più ed a credere che, se siamo generosi con chi
soffre, il Signore sarà sempre la nostra guida ed il nostro sostegno.
Fr Beppe Gaido
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