Oggi abbiamo ricevuto un
numero incredibile di pazienti dimessi dall’ospedale di Meru, ormai
completamente chiuso.
D’accordo con il Dr
Nyaga, a Chaaria sono stati riferiti i malati più poveri economicamente, che
non avrebbero in alcun modo potuto permettersi il ricovero in altre strutture
private.
Chaaria è stata scelta
anche per i casi di chirurgia ortopedica: non ci sono infatti altre strutture
in cui le prestazioni ortopediche vengono offerte a prezzi così stracciati come
a Chaaria: abbiamo ricevuto fratture di tutti i tipi, spesso complicatissime e
comminute, a volte esposte. Le fratture erano per lo più di vecchia data (a
volte sei mesi), mai operate per motivi economici. Oggi già abbiamo operato tre
fratture.
A Chaaria sono stati
mandati anche pazienti con patologie mediche, come diabete o ipertensione, i
quali però non avevano soldi per altre strutture. Parecchi sono stati i casi
pediatrici.
Solo questa sera, dopo le
18, abbiamo ricevuto varie ambulanze dal Meru General Hospital, tutte stracolme
di pazienti in condizioni pessime.
Anche adesso (ore 22.45)
sono arrivate altre due ambulanze stracariche.
La situazione è ora
insostenibile perchè non abbiamo materialmente più spazio.
La pediatria brulica di
bimbi e mamme come un alveare: è meglio non pensare alle infezioni ospedaliere
crociate!
Il reparto uomini ha
due-tre pazienti per letto, mentre quello delle donne è comunque strapieno.
Per riuscire ad
accogliere tutti, abbiamo messo materassi per terra nella sala-magazzino sotto
la sala operatoria e lì abbiamo dato un giaciglio a tutta questa gente che ci è
stata mandata a motivo dello sciopero.
Il problema enorme sarà
la lista operatoria: oggi abbiamo operato nove casi programmati, tra cui tre
fratture. Il fatto è che, se mettiamo insieme la nostra lista operatoria già di
per sè molto esigente, con quella che si è venuta a creare di colpo con i
malati dell’ospedale di Meru, abbiamo più di 30 persone in ospedale in attesa
di operazione (per lo più ortopedica)... a questo si aggiunga il fatto che la
maternità è pienissima e che i cesarei sono mediamente 5-6 al giorno.
Chissà quando riusciremo
a portarci in pareggio! Il Dr Nyaga mi ha promesso di venire ad aiutarmi ad
operare la settimana prossima: lo aspetto davvero! Quanto mi mancano Luciano,
Pietro, Salvo, Max, Andrea in questo momento!
Altro problema che si è
venuto a creare con l’influsso così massivo di paziente è quello della
logistica: non abbiamo più letti, nè lenzuola, nè coperte, nè pigiami. Dobbiamo
pensare a incrementare il personale della lavanderia e quello della cucina per
far fronte a tale marea umana che oggi ci ha investiti come uno tsunami.
Mentre vi scrivo mi viene
quasi da piangere, pensando che sono le 23 e fuori ci sono ancora due
ambulanze, ognuna contenente 6 pazienti: non so davvero dove metterli e non so
quando potrò operarli.
Certamente, finche tutta
questa ressa sarà un po’ esaurita, bisognerà pensare a sedute operatorie pure
di sabato e domenica...anche per poter dimettere e fare spazio per i pazienti
che ancora dovranno essere ricoverati.
Oggi è il 2 settembre,
giorno in cui noi, figli del Cottolengo, ricordiamo la grazia ricevuta dal
nostro Fondatore e l’ispirazione a dar vita alla Piccola Casa: penso che una
giornata come oggi, in cui ci siamo donati ai poveri senza riserve, di giorno e
di notte, possa essere pienamente in linea con la chiamata del Cottolengo che
ci vuole impegnati fino al sacrificio della vita.
Fr Beppe
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