Jacubu è stato riferito
al nostro ospedale da una struttura rurale che si trova a 50 chilometri da noi.
A vederlo fa davvero
impressione: gli manca completamente il labbro inferiore e tutta la cute che
ricopre il mento. E’ come se avesse un enorme cratere al fondo del quale si
vede l’arcata dentaria inferiore.
Non sanguina, in quanto
il fattaccio è avvenuto tre giorni orsono: la ferita è invece coperta fa una
patina bianca di fibrina.
Al poveretto manca la
diga costituita dal labbro inferiore, e quindi la saliva continua a colargli
dalla bocca, nonostante gli forzi che lui fa di aspirarla continuamente
indietro.
E’ stata la moglie ad
aggredirlo, mentre era ubriaco: un morsicone tremendo, dopo avergli promesso di
baciarlo. Le ragioni di questo atto increscioso naturalmente ci sfuggono, ed è
inutile chiederle alla vittima che darebbe una risposta probabilmente distorta.
Mi stupisce la crudeltà
del finto bacio, ed insieme sono sconvolto dal fatto che un uomo fossa
lasciarsi staccare parte della faccia da una donna senza riuscire a liberarsi...era
evidentemente sotto i fumi dell’alcool!
Chissà che male deve
avergli fatto quel morsicone!
Non sappiamo lo stato HIV
della moglie, che poi si è data alla macchia per non essere arrestata dalla
polizia. Il nostro paziente è sieronegativo, ed è quindi nostro dovere fargli
iniziare la profilassi per una possibile infezione da virus dell’AIDS.
Testiamo anche il malato
per l’epatite B e C: i risultati sono entrambi negativi; gli facciamo per
sicurezza un richiamo antitetanico e lo copriamo con un antibiotico ad ampio
spettro: sappiamo infatti, per esperienze più volte fatte, che il morso umano è
in genere estremamente infetto e normalmente porta a sepsi gravissime delle
ferite.
Entriamo in sala senza
sapere bene che cosa saremmo riusciti a fare: iniziamo a recentare i margini
della ferita ed a scollare ampiamente il sottocute per ricavarne dei lembi da
poter spostare.
Con nostra sorpresa i
margini del cratere si riavvicinano meglio del previsto: temevamo una sutura
sotto tensione, con alta probabilità di deiscenza, ma tutto sommato i punti non
tirano più di tanto. Avevamo anche paura di restringergli abnormemente la
bocca, ma poi ci rendiamo conto che anche il risultato estetico non è poi così
male.
Suturiamo sia la cute che
la mucosa all’interno della bocca.
Ci sembra davvero un bel
lavoro.
Siccome il nostro
paziente è in anestesia locale, per sdrammatizzare la situazione, gli chiediamo
che cosa intende fare alla moglie quando la ritroverà.
Come mi aspettavo per
esperienze già vissute in passato, lui dice semplicemente che le chiederà di
tornare a casa e di dimenticare l’accaduto.
PS: nella foto, un
momento di traffico intenso a Chaaria Market
Fr Beppe Gaido
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