venerdì 13 maggio 2016

La ragazza sta bene

L'abbiamo operata ieri di sostituzione di valvola e derivazione ventricolo-peritoneale.
Le sue condizioni sono oggi molto buone.
E' sveglia e vispa e pare non avere alcun dolore.
Si alimenta normalmente e non ha crisi epilettiche.
Dopo alcuni giorni di osservazione post-operatoria, inizierà la seconda parte del nostro progetto su di lei: ha infatti una certa deformità dei piedi che inizialmente pensavamo di correggere chirurgicamente con Luciano.
L'ortopedico ci ha però detto che i piedi torti della bimba non sono dovuti a patologie di interesse chirurgico e che quindi l'intervento non è indicato.
La bimba è stata poi visitata da Sr Adriana, fisioterapista di Tuuru, la quale invece è convinta di poterla aiutare molto con la riabilitazione e con l'aiuto di sussidi ortopedici.
In settimana quindi trasferiremo la piccola paziente a Tuuru per un lungo ciclo di riabilitazione motoria, e davvero speriamo che possa iniziare a stare in piedi e deambulare.
Insieme al Dr Nyaga, a Sr Adriana, al Dr Luciano di cuore ringrazio i benefattori che sponsorizzano completamente questa avventura chirurgico-riabilitativa per la nostra ragazza.


Il viaggio che la mamma ha dovuto affrontare per arrivare a Chaaria da Malindi è stato davvero lungo (certamente più di 1000 chilometri), ma ne è valsa la pena.

Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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