lunedì 15 agosto 2016

Un'altra orfanella ci lascia

Stamattina alle 11 è arrivata Rita da Materi pronta a riprendersi Faith che ora è grandicella e piena di salute ed energia.
Faith è stata con noi molti mesi dopo che la sua mamma era morta di parto.
Non era comunque un'orfana totale; infatti, quando Rita ce l'aveva portata ci aveva chiesto di tenerla finchè fosse svezzata e finchè il papà fosse riuscito a sistemarsi nuovamente dal punto di vista familiare, per poi poterla riprendere.
Questo momento oggi è arrivato. Con Rita infatti è venuto anche il babbo ad accogliere in casa la sua bambina.
Auguriamo a Faith una vita felice, in una famiglia vera e non in un orfanotrofio come il nostro!
Faith è stata sempre bene e devo dire che non ci ha mai dato problemi di salute. E' sempre stata vorace ed è cresciuta in maniera continuativa.
Crediamo quindi che sia una bimba molto forte, che crescerà bene e non causerà preoccupazioni alla sua nuova famiglia.
La collaborazione con Rita Drago di Materi è sempre meravigliosa: Rita è sempre fedele alla sua parola ed anche questa volta è venuta a riprendersi la bambina, come aveva promesso.


Vediamo ora quando la Provvidenza vorrà riempire nuovamente il lettino lasciato vuoto da Faith.
Nella foto la ammirate con il papà e con tre delle nostre dipendendi che nel corso di questi mesi hanno fatto da mamma alla piccola Faith.
Un sentito ringraziamento anche alla "Associazione Angeli" di Napoli che ci sponsorizza le attività dell'orfanotrofio.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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