Cari amici. Ancora una volta mi trovo a Chaaria per svolgere il mio periodo di volontariato. Chaaria oggi è una creatura che cresce ed evolve così velocemente tanto da sorprendere anche me, che mi ritengo un veterano, ogni volta che ci ritorno.
La crescita non riguarda solamente le strutture che vengono costruite ex novo o ristrutturate rapidamente ma, ciò che è accresciuto fortemente, è l’afflusso dei pazienti e la conseguente risposta sanitaria che essi ricevono.
In questo momento, a causa del perdurare dello sciopero negli ospedali pubblici del circondario, l’ospedale è strapieno oltre misura.
Sicuramente dai 140 posti disponibili in ospedale si è passati a raddoppiare il numero dei posti letto e normalmente vediamo due pazienti per posto letto e molti pazienti sistemati in giacigli di emergenza in tutti gli ambienti disponibili.
Tantissimi pazienti disperati raggiungono Chaaria in cerca di una risposta sanitaria adeguata, affetti da varie patologie in particolare internistiche, chirurgiche, ginecologiche e traumatologiche.
Si può capire senza fatica cosa può significare questo sovraccarico di pazienti per Fratel Beppe, Fratel Giancarlo e tutto il personale di Chaaria che si trovano in continua emergenza 24 ore su 24.
C’è un bel daffare in corsia e nelle sale operatorie dove, oltre al personale locale, operano diversi volontari medici provenienti dalla Lettonia, da Londra e dalla Sardegna, coordinati dall’instancabile Fratel Beppe.
Nonostante le due sale operatorie lavorino a pieno ritmo non si riesce a pareggiare i conti: più pazienti operiamo tanti ne arrivano quotidianamente.
C’è un grande fervore che si palpa nell’aria e tutti si muovono con spirito umanitario per aiutare i pazienti ricoverati.
Ieri pomeriggio Fratel Beppe mi ha chiamato nella Delivery Room e mi ha mostrato una scena davvero sconvolgente ed allo stesso tempo emozionante e piena di grande umanità: nella sala parto i 4 letti erano occupati da altrettante partorienti e nello stesso momento, sul pavimento, su giacigli di fortuna, erano distese altre 6 donne che stavano partorendo, sotto il controllo esperto delle ostetriche.
La continua emergenza, oltre ad un grande impegno degli operatori sanitari, porta ad un notevole incremento dei consumi e necessità di tutti i materiali sanitari. In particolare, nell’ambito della traumatologia stiamo esaurendo i mezzi di sintesi (placche, viti, fissatori esterni, chiodi, fili di Kirschner e quant’altro) di fronte ad un costante incremento dei traumatizzati che ricoveriamo.
Lancio un appello a tutti voi che ci seguite e che ci sostenete nelle nostre varie iniziative.
Aiutiamo questa meravigliosa missione che assiste indistintamente tutti coloro che vi si recano non trovando altre strutture disponibili a curarli.
Chi volesse fare una donazione per l’acquisto dei dispositivi medici traumatologici può indirizzarla a C/C Postale intestato a: Gruppo Volontari Sardi Karibu Africa ONLUS -
IBAN: IT09E0760104800001003841531.
Per ogni ulteriore informazione potete contattarmi al numero 392-0620081 o per mail a l.cara@tiscali.it
Un saluto affettuoso a tutti e grazie per quanto potrete fare.
Luciano Cara
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