Giornata davvero pesante, iniziata alle 6 di mattina con un cesareo urgente.
Poi tante fratture da operare, con in mezzo altri due cesarei ed una appendicite acuta.
Alle 18,30 quasi non riesco piu’ a respirare e spero che sia finita.
Anche la pausa pranzo e’ stata di 10 minuti, ma ora non ce la faccio proprio piu’.
Mi preparo una tazza di calcade’ e mi accingo a guardare le ultime notizie sull’ANSA online… ma sento bussare alla porta del mio studio.
Agnes e’ agitata e mi dice che c’e un bambino di cinque mesi con una invaginazione intestinale.
Vorrei sparire ma non posso farlo.
La seguo in pediatria e rimango fulminato dalla bellezza della mamma, che avra’ si’ e no 18 anni, ha un viso dolcissimo e sereno ed un occhio pieno di speranza. In lei non vedo paura o desolazione. Che strano!!!
Le faccio alcune domande sulla salute del piccolo: secondo lei stava bene fino a ieri, quando ha smesso di andare di corpo ed ha iniziato a perdere sangue dall’ano.
E’ calma e sorridente…forse non si rende conto della serieta’ della situazione.
Il bimbo e’ dispnoico ed ha l’addome molto teso…bisogna tornare il sala subito!
La mamma non ha problem a firmare il consenso.
Mbabu dal canto suo e’ bravissimo come sempre con l’anestesia pediatrica.
Io apro l’addome, sostenuto dale mie assistenti piu’ brave (Makena e Marcella).
Tutte le anse sono distese, ma poi troviamo effettivamente una lunga invaginazione che dalla valvola ileo-cecale arriva al retto.
Il colon e’ duro come una pietra, e’ edematoso e cianotico.
Proviamo la de-vaginazione ed in parte ci riusciamo, ma il colon destro si apre durante la manovra e ci impone di cambiare il piano di intervento.
Pratichiamo una emicolectomia destra, resecando la parte necrotica.
Il risveglio e’ problematico e il bimbo ha una notte molto difficile,
con respiro stertoroso ed a volte congesto, con continuo bisogno di aspirazione delle secrezioni, e con glicemie altalenanti.
La mamma ci guarda, mentre ci affanniamo nel post-operatorio.
I suoi occhioni rimangono imploranti ma non disperati; le invidio questa fiducia smisurata nei medici, una fiducia che la salva dalla disperazione.
Oggi siamo in prima giornata post-opratoria.
Sono passato a vedere il paziente anche prima di andare a messa.
Il bimbo ha la pancia sgonfia, il respiro e’ migliorato e le condizioni sono davvero incoraggianti.
La mamma e’ serena come sempre,e noi…speriamo bene.
Fr Beppe
Nessun commento:
Posta un commento