giovedì 6 settembre 2018

600

Tanti sono i chiodi endomidollari che abbiamo inserito in due anni di programma SIGN a Chaaria.
Nel primo anno ne abbiamo inseriti circa 200, mentre nel secondo abbiamo visto un aumento esponenziale dei pazienti e degli interventi.
Sono stati 600 tra femori, tibie e omeri guariti.
Sono state 600 persone tornate a camminare, a lavorare, a prendersi cura della famiglia.
600 pazienti che non sono rimasti a letto con gesso e trazione per 45 giorni, ma sono stati messi in piedi dopo 24 ore.
Sono spesso stati interventi difficili, per fratture complesse, esposte o inveterate, e trattate in precedenza in modo inadeguato.
Sono state ore ed ore in sala armati di martello, scalpello, trapano e cacciavite.
E' stata fatica fisica vera ed a volte estenuante.



Ma e' stata anche tantissima gioia e soddisfazione, nel vedere i pazienti ristabilirsi cosi' in fretta e non avere male.
E' stata ed e' inoltre un' esperienza umana impagabile di famiglia con i nostri donatori americani che ci sostengono, ci sponsorizzano, ci formano ed hanno tanta fiducia in noi.
600 operazioni eseguite e' davvero un bel traguardo, ed insieme e' un trampolino di lancio per fare ancora di piu'.
L'entusiasmo e' alle stelle!!!

Fr. Beppe Gaido



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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