sabato 9 marzo 2019

Lettera del dr. Luciano Cara

Ciao cari amici.
Sono nuovamente a Chaaria e, come ogni giorno ci troviamo ad affrontare numerosi casi chirurgici fra i quali vi sono diversi interventi complessi che richiedono fino anche a 4 ore di sala operatoria.
I pazienti arrivano sempre più numerosi costringendo Fr. Beppe a un tour de force che oramai è la sua routine quotidiana.
In alcuni giorni la lista operatoria è arrivata anche a 25 pazienti che abbiamo operato su due letti chirurgici della sala principale oltre al letto operatorio della vecchia sala operatoria.
Sia io che Daniele stiamo cercando di supportare Fr. Beppe in questo grosso impegno mettendoci a sua completa disposizione.
Oggi mi sono trovato a riflettere sulla grandezza di questa opera che il Cottolengo svolge mediante l’azione di Fr. Beppe verso i poveri.
Lo spunto mi è nato dal fatto che stamattina abbiamo operato un giovane ragazzo che è rimasto coinvolto due giorni fa in un incidente stradale, riportando una doppia frattura a carico del femore dx e una doppia frattura all’omero dx.
Ci sono volute oltre 4 ore per ridurre e sintetizzare le fratture con due chiodi endomidollari SIGN.
Alla fine eravamo tutti stanchi ma soddisfatti per il risultato ottenuto e soprattutto perché ancora una volta un giovane paziente povero ha avuto l’opportunità di riprendere a camminare e di riusare gli arti fratturati grazie a Chaaria.


Come sapete in Kenya la sanità pubblica è pressoché a pagamento e l’assistenza sanitaria statale è solo per chi ha la tessera NHIF.
Pertanto i poveri senza assistenza non hanno diritto alla cura della salute.
Nel caso delle fratture poi i mezzi di sintesi e soprattutto i chiodi endomidollari sono molto costosi e non accessibili alla povera popolazione keniota.
Chaaria, non facendo pagare i mezzi di sintesi e fornendo le prestazioni sanitarie in generale a bassissimo costo, offre un grande servizio ai poveri che sempre più numerosi la raggiungono nella speranza di avere una adeguata assistenza sanitaria.
Un grazie affettuoso a Fr. Beppe e a Fr. Giancarlo per quello che fanno per Chaaria.
Un saluto affettuoso anche a voi amici che da sempre ci supportate nelle nostre iniziative.

Luciano


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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