venerdì 12 aprile 2019

La formazione permanente

Anche se con grossa fatica e con sempre meno tempo per preparare le lezioni, la formazione permanente all'ospedale continua imperterrita.
Sono quasi sempre io a presentare, ma ultimamente ho avuto sovente collaborazione dallo staff del Dream Project di Sant'Egidio.
In passato anche i volontari hanno preparato e presentato lezioni, ed invito i volontari futuri a lanciarsi in questa attivita' che da una parte mette alla prova la loro conoscenza dell'Inglese e dall'altra li stimola molto alla preparazione ed allo studio.
Inoltre, ogni volontario che presenta una lezione, mi concede di riposare per una settimana
Alla formazione dedichiamo infatti un'ora ogni settimana. Ci ritroviamo alle 8 del mattino di ogni giovedi" (anche se festivo), e discutiamo di patologie o casi clinici rilevanti per la nostra attivita' quotidiana con i malati.
Per me e' un'esperienza molto gratificante e stimolante che mi tiene sempre in tensione a cercare occasioni di aggiornamento e di approfondimento.


Nella foto l'ultima lezione da me presentata ieri mattina, con grande interesse di tutti.
La partecipazione da parte dello staff e' in genere attenta e partecipata...si discute e si fanno domande, oltre che ascoltare la presentazione.
Normalmente anche i volontari attendono la presentazione del giovedi' che e' ormai una tradizione per il nostro ospedale. Credo che anche per loro sia un bel momento di ripasso e di aggiornamento.

Fr Beppe


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....