giovedì 18 aprile 2019

Quanti morti!

Non so quale sia la ragione, ma non riesco piu' a star dietro alle operazioni qui a Chaaria, soprattutto ai casi di ortopedia.
Opero ogni giorno pazienti ricoverati 6-7 giorni prima, perche' la pressione e' talmente grande con non riesco a star dietro ai nuovi arrivi.
Da alcuni giorni pero' la lista operatoria si e' lievemente accorciata ed oggi ho operato pazienti ricoverati 5 giorni fa.... e purtroppo non perche' spono stato piu' efficiente, ma semplicemente per il fatto che in reparto ben cinque pazienti in attesa di intervento ortopedico sono volati in Paradiso.
Erano tutti casi di politrauma, con almeno due o tre ossa coinvolte: fratture bilaterali di femore; fratture bilaterali di tibia e fibula; fratture di femore associate a fratture di radio ed ulna o di omero.
Abbiamo cosi' tanto lavoro che spesso i politraumi vengono classificati solo in base alle fratture che riusciamo a documentare con la radiologia. Quasi mai ho tempo per fare di routine un'eco addome a chi ha anche una frattura di femore...ed ovviamente lui potrebbe avere una rottura di milza e quindi potrebbe morire di anemia ancor prima che io possa pensare di portarlo in sala per il femore.


Ancora piu' complessa e' la situazione del trauma cranico: ovviamente chi si rompe due gambe cadendo da una motocicletta potrebbe aver battuto anche la testa. 
Una commozione cerebrale o una emorragia intracranica sono ovviamente uno spettro per tutti i pazienti che riceviamo dopo incidente stradale. Ma la TAC cerebrale costa e non la possiamo fare a tutti di routine..
Uno dei pazienti morti prima dell'intervento in questi ultimi giorni e' arrivato con condizioni mentali abbastanza normali, pur avendo frattura bilaterale dei femori. 
Poi, dopo un giorno, e' diventato confuso, quindi aggressivo, e da ultimo e' entrato in un coma sempre piu' profondo fino alla morte. 
Lo avremmo potuto salvare se gli avessimo fatto una TAC?
Cinicamente posso dire che e' comunque meglio che siano morti quando ancora in lista di attesa.
Se fossero deceduti subito dopo l'intervento, certamente avrebbero dato a me la causa ed avrebbero detto che era stata l'operazione a farli morire...non un'embolia polmonare od una emorragia intracranica misconosciuta.
Domani operero' pazienti ricoverati tre giorni fa. La lista di attesa si e' ulteriormente ridotta, ma purtroppo la ragione e' molto triste.

PS Nella foto il Dr Daniele Pecorari a suo agio nello studio dentistico di Chaaria dove ha lavorato per vari anni in passato.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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