mercoledì 28 ottobre 2009

Un enorme arcobaleno

La giornata di oggi e' iniziata con il solleone, e nessuno si sarebbe aspettato pioggia prima della notte. I pazienti quindi sono venuti in molti.
Tra l'altro, la persona investita ieri da Joseph ha chiesto il trasferimento a Chaaria.
Siamo andati a prenderlo con l'ambulanza... quella stessa che lo aveva colpito ieri. E' stato commovente per me che abbia voluto farsi curare da noi. Contrariamente a quanto ci era stato detto all'inizio, il giovane spilungone (circa 2 metri di statura), non aveva riportato fratture, e, con mia sorpresa, l'ho visto  entrare in ospedale con le sue gambe.
Il problema piu' grosso era un enorme taglio sul labbro superiore, che si estendeva a tutto spessore, creando una comunicazione sia con la cavita' orale, che con le narici.
Dopo esserci assicurati che non ci fossero fratture del palato, e che nessuno dei denti si muovesse, abbiamo prodeduto alla sutura per strati. Siamo riusciti a chiudere tutte le comunicazioni, e a cucire in modo del tutto estetico, usando un filo sottilissimo.
Vedere le sue condizioni generali e' stato occasione di un bel sospirone di sollievo per me e per Joseph . Domani lo dimetteremo.
Stavamo ancora lavorando a questo ricamo, quando, a ciel sereno e con il sole splendente, si e' messo a diluviare... sembrava la classica nuvoletta di Fracchia. Ma ha continuato a piovere a dirotto per alcune ore, creando, tra l'altro, problemi al nostro autista, ancora fuori per le spese. Abbiamo dovuto accorere in suo aiuto con il trattore!
Ma poi il sole ha rifatto capolino mezz'ora prima del tramonto, ed un arcobaleno stupendo e completo e' comparso in un cielo ora nuovamente blu, anche se ormai cangiante al rosso del tramonto.
I pazienti che erano stati intrappolati sotto la nostra tettoia, hanno quindi ripreso pian piano a camminare verso casa, districandosi in un fango che si attaca alle scarpe e le rende pesantissime... e la vita riprende con quel senso di rinnovata freschezza che nel mio cuore ricorda "la quiete dopo la tempesta" di Leopardiana memoria.
L'arcobaleno si dossolve rapidamente, ma la gioia di averlo visto rimane... ed io provo ad andare a pregare con i Fratelli, visto che, stranamente, non c'e' nessun cesareo in vista.

Fr Beppe

1 commento:

Dr. Ugo Montanari ha detto...

Un enorme arcobaleno nel cuore, baba! Non solo il ferito, e quindi i suoi, dovrebbero aver capito che l'accidentalità dell'incidente recedendo dai vendicativi propositi che sembrano così di moda da quelle parti (ma certo non solo lì) .... ma addirittura hanno preferito Chaaria per le cure.
baba, è una cosa bellissima, perché vuol dire almeno che:

* gli umani, intesi come terrestri, non sono sempre cattivissimi;
* nonostante le tue disperazioni quando pensi di toppare, Chaaria è una realtà splendida e come tale viene percepita;
* lo spilungone si è fatto poco male e potrà vivere una vita normale, salvo nuovi incidenti o accidenti.

kazi njema

il solito Ugo


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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