martedì 10 novembre 2009

Chaaria 7 - 28 ottobre '09: esperienza bellissima!


E' passata poco più di una settimana da quando sono rientrato da Chaaria è sembra un'eternità ... il ricordo dell'esperienza è ancora molto vivo dentro di me, se mi fermo rivedo volti, strutture, paesaggi, risuonano dentro di me i suoni di Chaaria, della notte, il pianto degli bambini, le varie voci Beppe, Pinuccia, delle sister, degli altri volontari, dei buoni figli (soprattutto Kimani e Mururu), di alcuni pazienti dell'ospedale, del personale .....

In questi giorni mi sento strano, sono un po' confuso, faccio fatica a vivere questa quotidianità brianzola, dentro di me bollono un sacco di pensieri sulla missione, sull'Africa (tante cose che non capisco ma che mi affascinano) per fare un paragone, sono come la pentola piena di fagioli che borbotta quasi ogni giorno a Chaaria dai buoni figli .... spero tra un po' di avere idee più chiare così da scrivere meglio.

Per ora mi sento solo di dire due parole: grazie e scusa. Anziuttto grazie a Gesù che mi ha pemesso di fare questa esperienza, un dono, una grazia bellissima e poi un grazie a tutti coloro che mi hanno dato la possibilità di condividere, in modo così profondo, la vita di Chaaria in particolare ai buoni figli (veri maestri di vita) e ai malati, a Beppe e Pinuccia persone fantastiche a livello umano e di servizio, a Milena e Lorena le due "grandi" compagne di avventura, alle sisters per l'accoglienza, e alla comunità tutta di Chaaria; e poi mi sento di chiedere scusa, perchè potevo forse fare di più e sicuramente meglio, soprattutto i primi giorni dove le mie pretese erano più forti della mia disponibilità, non ero in Italia ma a Chaaria, tutta un'altra realtà, dove come volontario quasi niente mi era dovuto e tutto era dono e mi era richiesto solo umiltà e disponibilità .... non sempre facile da capire, accettare e vivere.


Spero con tutto il cuore di ritornarci ....

Le due righe sono diventate di più, ma penso che era inevitabile ...... un abbraccio a tutti!

bye bye


Michele

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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