sabato 28 novembre 2009

Pronto a tornare

Oggi si e' concluso il congresso, e domattina alle ore 5.30 inizia il rientro verso Chaaria.
Mi e' mancata tanto. Mi sono mancati i malati e l'attivita' frenetica.
Il bilancio del Convegno e' stato molto positivo: il Dr Morrone ed il suo team desiderano iniziare un rapporto di collaborazione che dovremmo formalizzare entro la fine dell'anno. Speriamo di poter ricevere il dermatologo che verra' da Mekele per la nostra formazione gia' per la fine di febbraio.
Inoltre il Prof Pala dell'Universita' la Sapienza di Roma desidera mandare dei medici e degli specializzandi in chirurgia generale e ginecologia. Mi ha promesso che si mettera' in contatto con la associazione a Torino.
Il Prof Kathami di Teheran e' stato entusiasta di quanto gli ho raccontato di Chaaria e si e' ripromesso di passare a farci visita e di aiutarci venendo a lavorare con noi per dei periodi.
Chiedo un vostro pensiero per il viaggio di domattina in quanto sembra che si sia rotto l'aereo per la tratta interna del volo, e non sanno se lo ripareranno in tempo...per cui sono incerto se riusciro' ad arrivare nei tempi prescritti o se dovro' spostare il volo da Addis a Nairobi. Speriamo di no.

 
Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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