mercoledì 23 giugno 2010

Intervista a Fr. Beppe su Radio Vaticana



Fratel Giuseppe Gaido, è un missionario del Cottolengo di Torino che opera da oltre un decennio in Africa come medico. La sua missione, un piccolo pronto soccorso trasformato nel corso degli anni in un ospedale da 140 posti letto, è ormai punto di riferimento di un villaggio rurale, Chaaria, nel nord est del Kenya, verso il confine con l'Etiopia. maternità, pediatria, medicina generale e chirurgia, si affiancano al sostegno di una cinquantina di disabili mentali. 
Ascoltiamo la storia di Fratel Giuseppe.

Per ascoltare l'intervista premere sul tasto "play" della musicassetta, dopo aver spento la musica di sottofondo premendo il pulsante "off" del mini Ipod musicale che si trova nella colonna di destra del blog.




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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