sabato 12 giugno 2010

Lettera per Alessia ed Alberto

Carissimi Alessia e Alberto,
volevo ringraziarvi del generoso gesto di solidarietà che avete voluto condividere con me, tramite la  missione di Chaaria ma in particolare con le persone che soffrono.
Il rinunciare a qualche cosa per donare agli altri è un gesto che riempie il cuore e dona speranza .
Una nuova speranza nasce tutte le volte che la solidarietà diventa concreta e tanto più se viene dalla generosità di chi, in una vita di gioia, non dimentica le difficoltà degli altri.
Voi avete saputo alimentare questa speranza rinunciando all’acquisto delle bomboniere per donare la somma di denaro a coloro che soffrono, condividendo così  il giorno più bello della vostra vita, con molte persone meno fortunate.
Il Signore non ci chiede grandi opere ma “opere grandi” come amare il prossimo e saper vedere Lui nel più piccolo dei fratelli, nei poveri, nei sofferenti, nelle persone sole.
Madre Teresa diceva …..
“ Le opere dell’amore
Sono sempre opere di pace.
Ogni volta che dividerai
Il tuo amore con gli altri,
ti accorgerai della pace
che giunge a te…...”

GRAZIE DI CUORE E TANTI TANTI AUGURI DI FELICITA’ E GIOIA.
Il 27 Giugno, giorno del vostro matrimonio che si celebrerà nella nostra parrocchia di Casalgrasso, sarò vicino a voi.
Con affetto

Fr. Beppe Gaido



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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