sabato 19 giugno 2010

Notizie spicciole da Chaaria

Carissimo Beppe,  
senza di te il lavoro è un delirio, ma finora abbiamo  retto bene e senza guai. Prima di tutto ti devo dare gli accorati  saluti dalle ragazze di sala a nome delle quali Kanyua mi ha  raccomandato di dirti che manchi loro moltissimo. Poi ti voglio  chiedere quando tornerai di preciso e quanti e quali interventi vuoi  che prenoti dopo la mia partenza, che sembrava lontanissima, ma il  tempo vola. Con le prenotazioni sono ormai a fine mese....
Domani di  certo ho solo un OGD per cui spero di riuscire a fare il giro degli  operati e dimettere qualcuno in attesa dell'ondata di lunedì (abbiamo  dovuto mettere i materassi per terra). Ti aspetto con impazienza! Un caro, forte abbraccio anche da Fiorella.

Pietro

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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