giovedì 24 giugno 2010

Un vivo ringraziamento

Ho appena ricevuto un sms da Fr Lorenzo il quale mi comunica che sono finalmente arrivati a Chaaria il monitor per la sala operatoria ed il lettino termico per la sala parto. Lorenzo mandera’ le foto a Nadia, in modo che possiate vedere questi due nuovi strumenti.
Si tratta di due bei passi avanti che il Cottolengo Mission Hospital fa, ancora una volta grazie alla solidarieta’ della Associazione Cottolengo Mission, di vari donatori, della parrocchia di Casalgrasso e del dott Roberto Cavallini di Cagliari.
Il monitor ci consentira’, durante gli interveti chirurgici, di avere sotto cotrollo l’ECG, la saturazione dell’ossigeno, la frequenza respiratoria e la pressione arteriosa. Tutto sara’ monitorizzato automaticamente... cosa particolarmente utile quando dobbiamo lavorare senza la presenza di Jesse (di notte e durante i week end). Sono certo che il monitor costituira’ un grande aiuto anche per i volontari anestesisti che verranno a darci una mano dall’Europa.
Il lettino termico invece garantisce condizioni ottimali di temperatura ed umidita’ per il neonato subito dopo il parto, nei momenti in cui ci si prende cura di lui per le prime pratiche assistenziali: aspirazione delle secrezioni, profilassi oculare dell’ infezione gonococcica, rimozione della vernice caseosa, medicazione del cordone ombelicale. Tale lettino servira’ moltissimo a mantenere la normotermia dei neonati piu’ deboli (quelli pretermine o quelli con sofferenza perinatale) durante i momenti cruciali della rianimazione.
Finora infatti le nostre poche pratiche rianimatorie sono state eseguite sotto la luce di una semplice lampadina, che ha avuto sino ad oggi il compito di prevenire l’ipotermia, nei minuti in cui noi ci adoperavamo con l’ambu o con altre manovre terapeutiche per cercare di tenere in vita bambini molto gravi.
Ancora un sentito ringraziamento alla Associazione e a tutte le persone che vogliono bene a Chaaria e ci aiutano ad umanizzare sempre di piu’ il nostro servizio. Dio ricompensi tutti coloro che fannno del bene a chi e’ meno fortunato.

Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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