In questi giorni e’ in
corso una piccola epidemia tra i volontari di Chaaria, che uno dopo l’altro
sono crollati sotto le grinfie di questo microorganismo. Anche fr Roberto ed il
sottoscritto hanno accusato sintomi causati da tale batterio.
Pur se classificato come
il piu’ frequente tra gli agenti eziologici di “diarrea del viaggiatore”
(Davidson’s. Principles and Practice of Medicine. Churchil Livingstone),
l’escherichia coli enterotossigeno da’ a volte sintomatologie proteiformi che
possono anche essere prive di diarrea.
La presentazione clinica
piu’ frequente, nell’esperienza di Chaaria, e’ quella con diarrea acquosa e
tenesmo per alcuni giorni. A volte si associa una febbricola che in taluni casi
puo’ salire fino ai 39. Frequente e’ anche la nausea, che si accompagna a
sudorazione profusa ed a senso di svenimento. Talora il paziente ha cefalea e
dolore epigastrico.
Non mancano casi in cui
prevalgono i segni legati al tratto alto del tubo digerente, con nausea, vomito,
sudorazioni e senso di malessere... senza pero’ diarrea.
La maggior parte dei
problemi accusati dal paziente sono legati alla presenza in circolo di
enterotossine prodotte dall’escherichia.
Senza trattamento, la
sintomatologia puo’ trascinarsi fino ad una settimana o piu’.
La cosa migliore e’
ricorrere alla terapia con ciprofloxacina ai primi sintomi. Tale farmaco
stronca il decorso dell’infezione, portando a risoluzione dei sintomi in 48-72
ore. Utile e’ inoltre una buona reidratazione orale con acqua bollita, the’ o
bibite (in pratica, bisogna bere molto anche se si avverte nausea ed
anoressia!).
Il colpevole di tali
forme morbose a Chaaria e’ certamente l’acqua dei nostri pozzi, fortemente
contaminata dall’escherichia coli enterotossigeno.
L’acqua che beviamo e’
sempre bollita, ma bisogna fare attenzione per esempio nell lavarsi i denti con
acqua corrente. Inoltre puo’ essere rischioso mangiare insalata o pomodori
crudi, in quanto lavati con acqua
corrente.
Mentre ricordo a tutti i
volontari che vogliono venire a Chaaria che un incidente del genere potrebbe
toccare anche a loro, aggiungo che la ciprofloxacina e’ sempre disponibile a
Chaaria. Infezioni da escherichia sono state contratte da un discreto numero di
volontari, ma tutte si sono risolte senza problemi.
Invito anche a fare la
massima attenzione nell’uso dell’acqua corrente, e ad evitare le verdure crude
o la frutta non sbucciata.
Altro consiglio che posso
dare a tutti i volontari in procinto di partire, e’ anche quello di praticare
il vaccino anti-tifico, che proteggera’ il volontario dalle seconda importante
forma di enterocolite a Chaaria: quella da febbre tifoide.
Fratel Beppe Gaido
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