sabato 1 settembre 2012

Internisti e studenti


Anche per gli internisti, questo e’ un periodo molto intenso ed impegnativo.
I reparti sono affollatissimi e non si corrono rischi di letti vuoti.
Lavorare a Chaaria per un internista e’ per certi versi molto piu’ difficile che per un chirurgo, in quanto il medico di reparto ha tutte le difficolta’ della comunicazione con i pazienti, oltre che un “pattern” diverso di patologie rispetto all’Europa, senza contare che le possibilita’ diagnostico-terapeutiche molto piu’ limitate.
Giovanni, specializzando in Medicina Interna presso l’Universita’ di Palermo,  si sta impegnando moltissimo e sta facendo davvero bene. La sua buona conoscenza dell’Inglese e’ senza dubbio una parte essenziale della sua efficace attivita’ clinica di volontariato. Inoltre il suo carattere affabile ed umile lo rende ben accetto al nostro staff. Dal punto di vista prettamente clinico, egli collabora con Anderson nel reparto donne, ma puo’ sempre avvalersi anche della consulenza del dott Pierantonio Visentin, responsabile del reparto uomini.
Come per i suoi amici e colleghi chirurghi, anche per Giovanni le giornate sono pienissime dal lunedi’ al sabato, ed pure lui sta contribuendo al miglioramento del nostro servizio, soprattutto facendo si’ che tutte le degenti vengano visitate ogni giorno. Per ragioni tecniche, preferisco sempre che un volontario internista non faccia attivita’ ambulatoriale, in se’ molto piu’ complessa sia dal punto di vista clinico che di abitudini culturali dei nostri clienti. In ambulatorio  mi avvalgo soprattutto della collaborazione del Dr Ogembo e del Dr Visentin.
Credo che il team medico-chirurgico giunto a Chaaria da Catania sia altamente qualificato ed ottimamente inserito nel non facile ritmo di Chaaria.
Oggi voglio segnalare anche la presenza tra noi di Stefano, studente del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Ospedale Santa Croce di Cuneo: e’ a Chaaria da alcuni giorni per un lavoro di raccolta dati sulle patologie trasmesse dall’acqua. Lavora quindi sulle nostre cartelle cliniche, oltre che sui registri del laboratorio e dell’ambulatorio. La sua tesi prevede anche degli “stage” a Meru (per una analisi della situazione idro-geologica) ed a Kiirua (per ulteriori dati clinici). Lo abbiamo accolto su richiesta della direzione sanitaria del Santa Croce (nella persona della dottoressa Lia Varetto), e della O.N.G. cuneese L.VI.A. Credo che a Chaaria abbia trovato molto materiale a lui utile per la tesi: pure questo aspetto didattico-accademico rende Chaaria una realta’ caleidoscopica e sempre in ribollimento. Con lui collaborano attivamente, in qualita’ di consulenti, la volontaria Anna ed il nostro Antonio.
Fr Beppe Gaido 

2 commenti:

Giuseppina to matri ha detto...

Qui a Partinico siamo tutti orgogliosi di voi...ottimo spirito di sacrificio. Tenete duro e buon lavoro.

Giuseppina to matri ha detto...

Sono orgogliosa di te e tutti voi...ottimo spirito di sacrificio. Continua così....


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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