Ringraziamo di vero cuore Fr Roberto Colico per aver voluto ospitare un
nostro articolo sulla rivista dedicata alla causa di beatificazione di Fr Luigi
Bordino.
Sinceramente ringraziamo Fr Roberto anche per la toccante introduzione da
lui scritta al nostro articolo.
Ricordiamo ai lettori del blog che chi volesse ricevere la rivista “Fr Luigi
e’ una proposta” puo’ scrivere a:
Associazione Pro Beatificazione
fratel Luigi Bordino
Via Cottolengo 14
10152 Torino.
Italy
Qui di seguito proponiamo il nostro articolo apparso sulla rivista.
FR LUIGI ED IL NOSTRO SOGNO PER CHAARIA
Chaaria è per noi un sogno da realizzare giorno dopo giorno, ed in questo
sogno riconosciamo la presenza di Fr Luigi come modello ed intercessore.
Già da molti anni Fr Luigi ha ispirato il nostro servizio ed è stato uno
stimolo nella ricerca della nostra santita’ cottolenghina: sin dagli albori
dell’ospedale lo abbiamo quindi scelto come patrono del nostro ambulatorio; da
sabato scorso inoltre a lui è stata dedicata la nuova sala operatoria,
inaugurata con gioia dopo una lunga attesa.
Le ragioni di questa scelta sono varie.
Prima di tutto vediamo nello stile di vita di Fr Luigi un modello
ispiratore particolarmente adatto alla realtà di Chaaria.
Luigi ha amato e servito i poveri e gli ammalati con tutto se stesso,
spendendosi per loro senza riserve e fino al sacrificio della vita. In loro
sempre contemplava il volto di Cristo, e continuamente si prendeva cura di loro
“come in ginocchio”.
In questo ci è di esempio e ci sprona qui a Chaaria dove cerchiamo di non
dire di no a nessuno e dove ci sforziamo di spendere tutta la nostra vita nel
servizio, giorno e notte, sette giorni alla settimana. Riconoscere Gesù nel
malato che assistiamo è per noi missione e ricompensa allo stesso tempo,
proprio come lo è stato per Fr Luigi.
Personalmente lo sento vicino quando una folla di malati ambulatoriali mi
assedia e chiede con insistenza ed impazienza il mio servizio, senza rendersi
conto che non ce la faccio più e che sono stato al lavoro dalla notte
precedente senza un minuto di stacco.
Mi incoraggia quando accolgo un cliente pieno di piaghe, puzzolente, magari
coperto di pulci penetranti e larve di mosche: ripenso allora a Luigi intento a
fare i bagni ai “barboni” ed a tagliar loro le unghie, e supero il senso di
ribrezzo che spesso certe situazioni ancora mi provocano.
Ricordo spessissimo Fr Luigi quando vengo chiamato di notte: lo descrivono
sempre uguale a se stesso, calmo e sorridente in qualunque momento, anche dopo
tre emergenze in una singola nottata. Fr Luigi mi stimola a non mollare, a non
scoraggiarmi, sebbene talvolta mi venga la tentazione della “stanchezza” non
solo fisica ma pure interiore. Mi piacerebbe essere sempre uguale a me stesso,
ma il mio uomo vecchio qualche volta mi rende molto nervoso ed irascibile, se
non dormo di notte; mi sento quindi ancora molto lontano da quel particolare
tipo di carità indicato da Fr Luigi. Comunque non demordo e giono dopo giorno intendo
imitarlo e magari chissà, prima o poi sarò un po’ meno dissimile da lui.
E che dire di Fr Luigi in sala operatoria. La sua presenza spirituale è
importantissima durante le lunghissime sedute chirurgiche che ormai
caratterizzano il nostro lavoro a Chaaria. Lo prego spesso in silenzio, quando,
a metà di un intervento complesso, non so più come andare avanti. Mi sento in
comunione con lui, anestesista provetto, quando di notte e nei fine settimana
sono il solo a fare le spinali e ad addormentare i malati affetti da patologie urgenti
o da travagli complicati. Quante volte non riesco a trovare lo spazio
intervertebrale per la spinale, ed in preda alla disperazione mi rivolgo prima
all’Angelo Custode e poi a Fr Luigi per un aiuto dall’alto!
Ecco perchè Fr Luigi doveva essere il patrono della nuova sala operatoria:
ci ha lavorato per tanti anni e conosce quindi tutte le difficoltà che anche
noi incontriamo giorno dopo giorno. Ha sperimentato l’angoscia che si prova
quando un’operazione va male, quando un malato sanguina in sala e non hai
sangue da trafondere, o quando per motivi al di fuori della nostra portata, un
malato non si vuol più svegliare dall’anestesia.
Lui è un modello anche come donatore: sappiamo che a Chaaria il sangue è
un’emergenza continua, e le nostre scorte non sono mai sufficienti a coprire il
fabbisogno dell’ospedale. Ogni tre mesi doniamo ai malati il nostro sangue, e
chiediamo ai volontari che se lo sentono di fare lo stesso. Mentre sono
sdraiato sulla barella e sento il mio sangue fluire nella sacca, rammento sovente
Fr Luigi che il sangue lo donava direttamente al paziente. Immagino anche la
sua gioia, quando vedeva il malato rifiorire dopo la trasfusione: pure tale
aspetto lo sperimento così spesso a Chaaria.
Ma Fr Luigi non lavorava solo in sala e non si occupava solo dei “senza
fissa dimora”: egli amava e coccolava i “Buoni Figli”, quando venivano
ricoverati in ospedale in tempo di malattia. Da lui voglio imparare la
tenerezza verso i nostri disabili, che anche per Chaaria sono la perla e la
pupilla dell’occhio.
Un’altra ragione per aver scelto Fr Luigi come patrono dell’ambulatorio e
della nuova sala operatoria sta nella sua grande forza orante: egli era un contemplativo
nell’azione. Sapeva pregare e raccogliersi in ogni momento (tra un intervento e
l’altro; aspettando l’effeto dell’anestesia od il risveglio del paziente):
l’attività ospedaliera di Chaaria è per me una continua sfida da questo punto
di vista. Sappiamo tutti che la preghiera è il primo e più importante lavoro
della Piccola Casa; siamo perfettamente coscienti anche del fatto che il
servizio di carità esplicato per amore di Dio diventa un autentico atto di
culto (come recitano le Costituzioni dei Fratelli Cottolenghini). Nello stesso
tempo però il rullo compressore del lavoro quotidiano a Chaaria rischia di
svuotarmi, di esaurire tutte le mie energie in una attività frenetica che alla
fine mi toglie anche la forza interiore per elevare un pensiero al Signore. In
pratica rischio ogni giorno di lasciar da parte quel Dio per cui dichiaro di
spendermi da mane a sera. Luigi è stato un gigante anche in questo “equilibrato
rapporto” tra attività e contemplazione, ed a lui mi rivolgo come guida e come
modello di preghiera, oltre che di servizio.
Fr Luigi inoltre è anche una persona di silenzio.
Parlava poco e scriveva ancor meno, ma con il suo esempio di vita ha
evangelizzato molto di più di tanti predicatori. Da questo punto di vista Fr
Luigi mi pare proprio un Francescano, nel senso più puro della parola: quando infatti
Francesco mandò i suoi frati ad evangelizzare, disse loro: “andate e predicate…
e, se necessario, usate anche le parole!”
Trovo bellissima questa espressione del Santo di Assisi: l’evangelizzazione
spesso non ha bisogno di parole. Ripenso anche ad una frase di Paolo VI,
secondo cui il mondo oggi ha più bisogno di testimoni che di predicatori.
Così è stato Fr Luigi; e così vorrei che fosse Chaaria: la vita donata
completamente vuole diventare annuncio del Vangelo, anche se di tempo per
parlare di Gesù ce n’è proprio poco.
Come vedete, anche se Fr Luigi non è mai stato in Africa, la sua vita è in
piena assonanza con quel che viviamo a Chaaria. Pur essendo vissuto in un altro
continente, la sua vita ed il suo esempio ci illuminano, ci danno forza e ci
ispirano nel nostro cammino di santità cottolenghina. Ecco perchè ora è anche
il patrono della nostra stupenda sala operatoria!
Fr Beppe Gaido
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