E’ con gioia sincera che ti riaccogliamo a casa, qui a Chaaria, carissimo Fratello.
Le tre settimane della tua forzata assenza sono state veramente dure, soprattutto per il sottoscritto: avere da pensare anche all’amministrazione, alla shamba, alla manutenzione, oltre al normale lavoro in ospedale è stato per me estenuante.
Ringrazio il Signore che mi ha dato la forza di portare a termine queste tre settimane di “tour de force”, ma onestamente è un grande sospiro di sollievo il fatto che tu sia tornato.
Le aree in cui la tua assenza mi è pesata di più sono state quelle della gestione del generatore e delle pompe dell’acqua: in entrambi gli ambiti abbiamo avuto i soliti problemi di sempre, ma da solo tutto sembra più difficile da sopportare.
Tu lo sai che ogni cosa riguardante l’amministrazione (i soldi, gli anticipi sugli stipendi, gli assegni, i contatti con la banca) mi pesa davvero tantissimo, e sono così contento che da ora tu riprenda in mano questi compiti difficili e poco gratificanti.
Abbiamo pregato per te e per la tua famiglia: siamo contenti che tuo papà sia stato dimesso e che per la mamma si stiano trovando delle sistemazioni adeguate.
Siamo soprattutto contenti che tu abbia potuto essere in Italia in un momento tanto difficile per i tuoi cari: se non fossi andato, ti porteresti dei sensi di colpa insopportabili di cui forse non ti libereresti più, ed i tuoi forse non avrebbero capito le ragioni della tua assenza.
Invece ci sei stato proprio nel momento in cui avevano bisogno di te: per noi che siamo lontani è veramente importante far loro sentire la nostra presenza anche fisica almeno nei momenti più duri, visto che, volere o no, abbiamo abbandonato i nostri cari sulle spalle di fratelli e sorelle che si prendono cura di loro anche a nome nostro.
Nei giorni della tua assenza ho davvero provato la veridicità dei proverbio che dice: “ti accorgi dell’ombra che ti faceva l’albero, solo nel momento in cui l’albero è stato tagliato”: quanto lavoro fai nel nascondimento del tuo ruolo qui a Chaaria!
La nostra missione è ormai così complessa che essere in due a gestirla è di per sè già il minimo assoluto: quando io o te siamo assenti per varie ragioni, Chaaria entra immediatamente in emergenza.
Ma continuiamo a confidare sempre nel Signore, ben sapendo che Chaaria appartiene alla Divina Provvidenza, la quale pensa a noi più di quanto noi stessi ci ricordiamo di lei.
Bentornato.
Ti promettiamo nuovamente la nostra amicizia, la nostra collaborazione ed il nostro affetto fraterno.
Fr Beppe, anche a nome di tutti coloro che vivono e lavorano a Chaaria
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