E’ l’ultimo giorno per il Dr Luciano Cossu e per la
Dottoressa Laura Canu, e la lista operatoria è di per sè già molto nutrita.
Ed ecco che alle ore 16 di un pomeriggio caotico si presenta
un giovane uomo di 31 anni con chiari sintomi di addome acuto. Ha in mano una
mia ecografia del 24 dicembre, in cui io scrivevo: addome acuto con massa in
fossa iliaca destra e sospetto ascesso appendicolare. Nella stessa ecografia
aggiungevo: il paziente rifiuta sia il ricovero che l’interveto chirurgico.
Ed eccolo qui oggi a quasi due mesi di distanza!
Sono personalmente molto stupito che sia ancora vivo e che
possa addirittura camminare.
Naturalmente bisogna andare in sala immediatamente, anche se
siamo tutti molto stanchi.
La situazione addominaleci appare subito disastrosa, all’apertura
della cavità peritoneale. C’è pus, anche se la peritonite è localizzata ai soli
quadranti di destra; le anse ileali sono assai distese, come nelle occlusioni
intestinali, e bisogna svuotarle usando un sondino naso-gastrico.
Il cieco ed il colon ascendente sono bloccati in una massa
adesa alla parete; nel conglomerato di aderenze ci sono anche il duodeno e varie
anse ileali molto sofferenti.
Dapprima cerchiamo di scollare i visceri, nella vana
speranza di poter risolvere le aderenze senza perforare l’intestino: lavoriamo
quasi un’ora, ma poi ecco che notiamo un buco sul colon ed un altro sull’ultima
ansa ieale.
La cosa che ci turba è che la reazione appendicolare è
minima e quindi l’appendicite sembra consensuale (una conseguenza più che la
causa del pus); nel cieco invece c’è una massa grossa e dura che potrebbe anche
farci pensare ad un tumore.
Con fatica stacchiamo le aderenze e liberiamo il duodeno
senza perforarlo... è un lavoro da certosino!
L’unica opzione che ci rimane a questo punto è però quella
di una emicolectomia destra con ileostomia terminale provvisoria. Un’anastomosi
ileocolica al trasverso sarebbe stata troppo rischiosa visto il terreno molto
infiammatorio su cui avremmo dovuto suturare.
Non mi piace rimanere da solo con un post-operatorio così
difficile quando i chirurghi se ne tornano in Italia, ma sulle emergenze non
abbiamo alcun controllo... arrivano in modo del tutto casuale... e poi a metà
marzo aspettiamo Pietro che sicuramente potrà richiudere per me l’ileostomia,
fare l’anastomosi in condizioni ottimali, e ridare al paziente una
canalizzazione normale.
Naturalmente mandiamo il pezzo anatomico prelevato per l’esame
istologico, sperando che sia una qualche infezione e non un cancro-ascesso.
Finiamo l’operazione verso le 21, e non posso fare a meno di
pensare che questo ragazzo, a cui ora manca un pezzo d’intestino, che ha un ano
artificiale per almeno un mese e che dovrà certamente subire un secondo
intervento all’arrivo di Pietro, avrebbe potuto essere operato senza
complicazioni se solo avesse capito la serietà della sua situazione il giorno
in cui ho fatto la prima ecografia. L’ignoranza è certamente una grave forma di
povertà!
Ora gli auguriamo un post-operatorio tranquillo ed una
pronta guarigione.
A Luciano Cossu ed a Laura Canu, nostri chirurghi ufficiali
per le ultime tre settimane, non possiamo che dire ancora una volta grazie,
nella certezza che anche questo giovane uomo imprudente deve a loro la vita.
Auguriamo ad entrambi un buon ritorno a Cagliari.
Fr Beppe Gaido
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