Anche lei torna in Italia oggi dopo tre settimane di ottmo
servizio come infermiera professionale nel reparto generale di Chaaria.
Melania è stata proprio una bella figura di infermiera in
mezzo ai nostri infermieri locali: l’ho trovata ben orientata ed entusiasta fin
dal primo giorno della sua presenza a Chaaria. Certamente il fatto di avere
un’ottima conoscenza della lingua inglese l’ha aiutata moltissimo sia ad avere
un rapporto di lavoro positivo con i colleghi, sia ad instaurare relazioni
personali importanti con i pazienti.
E’ normale per un infermiere italiano alla prima esperienza
a Chaaria trovare un sacco di difficoltà, e scontrarsi con i reparti che – per
citare Max Albano – sono come un mare in burasca.
Anche se non posso conoscere i turbamenti interiori che
Melania può aver sperimentato per adattarsi alla nostra situazione lavorativa,
posso però testimoniare che la sua presenza è stata assolutamente positiva per
tutti: è stata sempre puntuale (anche al mattino alle 8... orario che in genere
non piace molto ai volonari), ed ha dedicato l’intera giornata al servizio dei
malati per sei giorni alla settimana.
La cosa bella che è lo ha fatto sempre con il sorriso sulle
labbra: Melania è infatti una personalità solare, e questo suo volto rilassato
ed accogliente ha invogliato me e tutti gli altri ad accostarci a lei senza
paura e con cuore aperto.
Credo di poter dire che Melania ha prestato il suo servizio
volentieri e che non le è pesato affatto, perchè da tutti i suoi pori si vede
che lei ama il suo lavoro; che è felice di essere infermiera, e che si sente
realizzata in quei preziosissimi servizi che fanno parte del “nursing di base”.
Che bello accogliere a Chaaria un’infermiera che ama il suo
lavoro anche negli aspetti più umili, che non sono certamente meno importanti
di altri molto tecnici che magari i volontari sono abituati a prestare in
italia in ambienti super-specializzati!
E’ stupendo accogliere un’infermiera a cui piace medicare le
piaghe, fare le medicazioni chirurgiche, cambiare i pazienti alettati quando
sono sporchi, aiutarli a nutrirsi se non ne sono in grado, metterli in
carrozzina quando paralizzati, sostituire le cannule bloccate, prendere le vene
ai nuovi ingressi, ecc...
Dà pace al mio cuore vedere un’infermiera che non ha bisogno
di fare il giro-visita con i medici per sentirsi importante, perchè lo sa che
il servizio nursing è altrettanto nobile ed essenziale quanto la prescrizione
di un farmaco... sa anzi che, in un certo senso, lo è ancora di più, perchè
come faremmo a pensare che un antibiotico possa essere efficace se il malato è
sporco e giace nei suoi escrementi, se le sua piaghe non sono medicate, se il
paziente non è in grado di nutrirsi o di bere adeguatamente?
Questi sono i volontari infermieri di cui abbiamo bisogno a
Chaaria: gente contenta della propria professione, che non disprezza gli
aspetti più umili del servizio, e che sa trascinare i colleghi africani con
l’esempio e senza giudicarli. E’ l’esempio che affascina il nostro staff!
Scontrarsi con il nostro personale non porta alcun miglioramento, anche quando
il volontario ha ragione... perchè i nostri dipendenti poi istintivamente
creano barriere di separazione e muri di ostruzionismo.
Melania ha fatto tutti i suoi servizi senza mai venire da me
una sola volta a dire che i pazienti sono sporchi, che gli infermieri locali se
ne fregano e non lavorano, ecc.
Lei ha semplicemente lavorato, e lo ha fatto volentieri e
con il sorriso sulle labbra: questo è il fascino che Melania ha avuto su di me
e su tutti i suoi colleghi di Chaaria... e credo che il suo esempio lascerà un
segno, come la goccia che scava la roccia! Questa è anche la ragione per cui i
membri dello staff che le hanno detto commossi: “please, come again!”, erano
davvero sinceri.
Chiediamo a Melania di essere nostra ambasciatrice presso i
suoi colleghi in Italia, perchè Chaaria è certamente un’esperienza complessa e
difficile per gli infermieri, soprattutto la prima volta; ma può essere un’avventura
entusiasmante se la si sa prendere con
lo spirito giusto.
Un grazie sincero ed una preghiera per Melania.
“Che Dio ti ricompensi per quello che hai fatto per noi e
per i poveri che hai servito in reparto!”
Fr Beppe
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