martedì 18 novembre 2014
Un altro piccolo passo avanti
Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
2 commenti:
Caro Beppe,
Aver dedicato la nuova maternità a Suor Oliva lo considero un giusto riconoscimento
alla sua persona, alla sua umanità e al suo amore sempre rivolto ai piccoli ricoverati.
Ricordo ancora con simpatia i nostri incontri quotidiani nel vecchio Nido tra biberon da preparare,
pannolini da cambiare, bambini da visitare e mamme a volte da rassicurare e consolare.
Ricordo ancora con emozione l' affetto rivolto ai "SUOI" orfanelli, che come una mamma,
li considerava suoi figli.
Un abbraccio,Roberto
"Un grazie particolare a te Beppe, mi sono tanto commossa, tu sai che per me Suor Oliva è stata un punto luminoso nella mia vita e continua ad esserlo. Ti abbraccio." Rosella
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