Oggi ci sono sono state
due tiroidectomie, e sono andate bene entrambe.
Ormai stiamo diventando
abbastanza tranquilli anche nell’esecuzione di questa nuova ed impegnativa pratica
chirurgica.
Subito dopo la seconda
operazione, abbiamo avuto un addome acuto da volvolo: l’intervento è stato
relativamente lungo ed impegnativo perchè abbiamo dovuto accorciare un enorme
mesosigma.
Erano quasi le 19 quando
Pietro e gli altri amici italiani si sono ritirati dall’ospedale per una
meritatissima doccia.
Meno male però che di
notte era di turno il nostro attentissimo Peter...
e meno male che Mbabu si
era fermato a fare le visite anestesiologiche preoperatorie!
Meno male che Evangeline
e Celina si erano attardate un po’ a chiaccherare e non erano ancora andate a
casa!
Infatti, è stato Peter ad
accorgersi che l’ultima paziente operata
di tiroidectomia aveva il cuscino inzuppato di sangue e faceva fatica a
respirare! E’ stato lui che con grande tempisco ha dato l’allarme ed ha
immediatamente avvisato Mbabu che, diagnosticando senza tentennamenti una
situazione grave ed urgente, ha coinvolto fr Giancarlo per cercare Pietro,
mentre lui, Celina ed Evangeline si sono diretti in sala all’istante al fine di
preparare il necessario per il reintervento.
Meno male che gli amici
italiano non erano ancora sotto la doccia!
Pietro e Giorgia sono
arrivati in tempo zero; Mbabu aveva già messo la paziente in barella per
trasportarla nel blocco operatorio... Pietro ha rimosso rapidamente i punti
dalla cute e dalla fascia mentre la malata era ancora sveglia, al fine di
detendere la pressione sulle vie respiratorie.
Meno male che Federica e
Marta sono riuscite a reintubare la donna con rapidità e perizia: questa era la
paura più grande in caso di emorragia nel post-operatorio di una tiroidectomia!
Un sanguinamento anche modesto può infatti comprimere la trachea e uccidere un
paziente per soffocamento se non si è più che tempestivi nel pronto soccorso;
inoltre, anche se si agisce celermente, c’è il rischio di non poter reintubare
a causa dell’edema... ma oggi l’intubazione è stata possibile, ringraziando
Dio!
Meno male che sia io che
Giancarlo eravamo in giro.
Giancarlo si è occupato
dell’emocromo (esame di laboratorio che sa eseguire benissimo nell’ambito delle
sue eclettiche mansioni qui a Chaaria), mentre il sottoscritto si è dedicato al
gruppo sanguigno e delle prove crociate sul sangue da trasfondere.
Pietro e Giorgia hanno
rioperato con l’assistenza di Evangeline e Celina: era partito un laccio dal
peduncolo superiore della tiroide, e l’arteria aveva ripreso a sanguinare.
A bocce ferme e con
paziente sveglia e completamente stabilizzata dopo il reintervento, Pietro mi
ha confidato: “questi sono i pericoli della chirurgia tiroidea! Meno male che
Federica è riuscita ad intubare, se no la paziente sarebbe morta”.
Io condivido il pensiero
di Pietro anche se non voglio lasciarmi intimorire da quanto è successo oggi.
Tra me penso che comunque
si va avanti con la chirurgia tiroidea: all’inizio avevamo gli stessi timori con
le prostatectomie, ma abbiamo avuto coraggio, ed oggi tale intervento è
abbastanza di “routine” qui a Chaaria.
Poi ho anche pensato:
“Meno male che c’eravavamo tutti, se no la paziente sarebbe morta! E’ infatti
l’azione coordinata di ognuno di noi che le ha salvato la vita”.
Fr Beppe
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