Ieri abbiamo operato non-stop dalle 7 del mattino alle 21, per far fronte alla ressa di pazienti in attesa di intervento. Oggi avevamo deciso di non avere una lista operatoria, sia per tirare il fiato e sia anche per poter fare le pulizie generali della sala operatoria.domenica 6 settembre 2015
Domenica da paura
Ieri abbiamo operato non-stop dalle 7 del mattino alle 21, per far fronte alla ressa di pazienti in attesa di intervento. Oggi avevamo deciso di non avere una lista operatoria, sia per tirare il fiato e sia anche per poter fare le pulizie generali della sala operatoria.Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
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