E’ una posizione
che certamente rispettiamo anche noi di Chaaria.
Essere agnostico
od ateo è certamente una scelta possibile e del tutto legittima, anche tra i
nostri senza Dio: in qualche modo la loro
cultura è molto più legata della nostra a sistemi di pensiero un po’ più
arcaici, per cui nessuno o quasi può concepire una vita che si sviluppa per la
sola spinta casuale dell’evoluzione. Il riferimento a Dio per loro è davvero
esistenziale.
Per la nostra
gente non è importante quello che credi: puoi essere cattolico, protestante,
musulmano, buddista, indu o animista: ogni religione per loro è degna di
rispetto, ma quello che non riescono a capire è una persona autoreferenziale
che non riconosce l’esistenza di un essere superiore.Che una persona
non abbia ancora trovato Dio, che non sappia chi Egli sia veramente, che non
riesca a decidere a quale religione appartenere, è una situazione del tutto
lecita e comprensibile anche nella loro mentalità.
Cercare Dio per
loro fa parte della vita, anche se a volte non lo trovi affatto. Ma dichiarare
che non si crede che Dio esista è per loro una categoria mentale piuttosto
aliena.Non andare a
messa alla domenica è certamente una cosa che in qualche modo essi comprendono:
infatti anche qui in Africa infatti molti non partecipano alla messa, per le
ragioni più diverse: magari hanno problemi con la chiesa istituzionale, o a volte semplicemente asseriscono di credere in
Dio ma non nella chiesa, ecc, ecc.
Quello che la
gente non riesce a capire e di cui rimane sconcertata è quando un volontario
direttamente afferma davanti a loro: “io non credo in Dio”.
Questa frase per
loro è fonte di grande confusione.
Per questa
ragione richiedo a coloro che fanno del volontariato a Chaaria di continuare
liberamente con le loro convinzioni agnostiche e di non cambiare nulla del loro
stile di vita (sarebbe ipocrita venire a messa per farci piacere), ma allo
stesso tempo vorrei loro consigliare di non dire apertamente che non credono in
Dio.
Naturalmente c’è
la libertà di parola, ma sicuramente la nostra gente si trova disorientata quando
si entra in un tale argomento con un volontario.
Questo è un
discorso generale che mi è venuto in mente oggi in modo del tutto casuale.
Non mi riferisco
a nessuno in particolare; tantomeno mi riferisco a coloro che sono presenti a
Chaaria in questo momento. Il mio vorrebbe
solo essere un piccolo stimolo ed un breve scambio interculturale che spero
possa aiutare la relazione tra la gente locale ed i molti stranieri che
visitano Chaaria.
Fr Beppe
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