domenica 2 luglio 2017

Che bella diagnosi!

Antony e' sordomuto; ha 12 anni di eta' e presenta una enorme massa che gli occupa tutto l'epigastrio.
All'ecografia non sembra una massa liquida, cosa che ci avrebbe direttamente orientato verso una cisti pancreatica, di facile trattamento chirurgico.
Era invece una massa complessa, ecograficamente solida ma con aree vacuolate al suo interno.
Non aveva continuita' con il fegato che invece appariva normale.
La gastroscopia e' risultata negativa. Abbiamo pensato quindi che una TAC ci avrebbe aiutati di piu'... ma il referto ci ha ulteriormente confusi, in quanto parlava di lipoma endoperitoneale.
Abbiamo comunque scelto la vecchia strada della laparatomia esplorativa: se fosse stato qualcosa di inoperabile, avremmo richiuso eseguendo magari solo una biopsia.
Dopo aver aperto la pancia ci siamo invece accorti che l'enorme massa era in effetti il grande omento enormemente ingrossato ed infiammato.
Era quindi possibile reciderla senza grossi rischi.
Pian piano ci siamo riusciti, e sotto l'omento abbiamo trovato un intestino tenue completamente picchietatto di masserelle biancastre, di tipo miliariforme.
Ne siamo stati particolarmente felici...questo e' infatti un quadro clinico che conosciamo bene e che non ci spaventa piu' di tanto.


Prima di operare pensavamo infatti ad un tumore maligno, ma quello che vedevamo ci orientava decisamente verso una diagnosi di tubercolosi peritoneale, malattia frequente dalle nostre parti e con esito decisamente positivo dopo terapia medica.
Il post-operatorio e' stato buono e non ci sono state complicazioni.
Siamo stati quindi in attesa per due settimane per l'esito della biopsia.
Poi finalmente l'istologico e' arrivato ed in effetti i nostri sospetti sono stati confermati: peritonite tubercolare, Ziel Nielsen positiva.
Ora siamo sicuri che questo bimbo guarira' completamente con una adeguata terapia medica che gli possiamo offrire gratuitamente.

PS: le due foto si riferiscono alla drammatica situazione della nostra maternita' dove non abbiamo un centimetro di spazio libero.

Fr Beppe





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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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