mercoledì 28 novembre 2018

Joy

Un altro anno scolastico e' passato.
I risultati sono discreti e Joy e' passata.
Oggi e' venuta a farmi vedere la pagella.
Era tutta contenta ed orgogliosa dei buoni risultati ottenuti.
Insieme a Joy, anche io mi unisco nel sincero ringraziamento per la Associazione Matumaini di Milazzo che la sostiene per le spese scolastiche.
So che Joy e' seria e si impegna molto.
Per chi non la conoscesse, ricordo che Joy e' una delle prime orfanelle di Chaaria.
Sua mamma era morta di parto ed il papa', povero ed epilettico, ci aveva chiesto di accudirla, mentre lui cercava di sistemarsi dopo il lutto.
Joy era diventata la bimba prediletta di Sr Oliva che l'aveva fatta crescere per quasi due anni.
Nel frattempo il babbo si era risposato ed aveva accettato di riprendersi la bambina.
Suo papa' alleva polli e li rivende, ma la sua condizione di salute spesso gli impedisce di lavorare, per cui anche oggi direi che sono una famiglia molto povera.


Questo rende ancora piu' prezioso il contributo della Associazione Matumaini, che ci aiuta anche per altri orfani e casi bisognosi.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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