martedì 1 gennaio 2019

Lettera di Luciano

Ciao carissimo amico.

Le cose belle che hai fatto nel 2018 sono tante e sono le stesse che oramai da diversi anni fai con grande abnegazione e amore verso tutti i poveri bisognosi che hanno problemi di salute e si rivolgono a Chaaria con la speranza di trovare una risposta adeguata.
Tu questo fai: dai una risposta a tutti quelli che la richiedono, con un impegno costante 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno, coadiuvato dagli altri fratelli, in particolare Fr. Giancarlo, dalle sisters e dallo splendido staff di Chaaria.
Certo che con il ritmo che vivi a Chaaria non sempre è facile entrare in sintonia con tutti i volontari di varia provenienza i quali invece, a mio parere, dovrebbero essere loro, nel porgerti il loro sostegno, a entrare in sintonia con te.
Il discorso sui volontari è lungo e complesso e richiederebbe sicuramente un approfondimento a parte.
Continua sereno nel tuo cammino caro Fratel Beppe, nella speranza che questa straordinaria opera di carità cristiana possa continuare, nell'interesse dei poveri bisognosi, come vorrebbe San Giuseppe Cottolengo al quale la vostra congregazione si ispira.
Auguro a te, a Fratel Giancarlo, agli altri fratelli, alle sisters e a tutto lo staff di Chaaria un sereno e positivo 2019.

Un abbraccio a tutti.
Luciano e Francesca Cara

Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....