mercoledì 27 febbraio 2019

Mi chiamo Kelvin

Ho 12 anni, ma ne dimostro 93 se guardo alle rughe terribili che percorrono le mie guance.
Sono stato seguito in vari dispensari dove mi dicevano sempre che avevo la malaria o il tifo.
Le mie condizioni poi sono andate sempre piu’ peggiorando, fino al punto di essere pelle ed ossa. Poi sono apparse delle macchie bianche sulla mia lingua e sulle mie gengive: queste cose (ho sentito i dottori chiamarle mughetto) davano a tutti i cibi un sapore cattivissimo, oltre a provocarmi una sensazione di fuoco in bocca e nell’esofago. 
Cosi’, oltre al fatto che da mesi vomito tutto quel che provo ad ingerire, ora non sento piu’ appetito, e addirittura ho paura di mangiare per il dolore che avverto ogni volta che mi decido a deglutire qualcosa.
Altro problema insuperabile e’ la tosse: con tutti gli antibiotici che mi hanno prescritto, io non ho mai smesso di tossire violentemente, espettorando anche molto escreato.
Sono al Cottolengo Mission Hospital ormai da mesi: hanno scoperto che ho la TBC e mi hanno messo in terapia. Purtroppo qui da noi non ci sono iniezioni, e quelle grosse pastiglie mi fanno rimettere quasi sempre. 


Non che gradirei di piu’ le intramuscolo, visto che di natiche non mi e’ rimasto praticamente nulla. Sia Sr Oliva che Pinuccia si impegnano veramente tanto, e mi portano cibo frullato e carne appetitosa, ma io non ho fame… ed anche quando ci provo, poi vomito.
Esse hanno un po’ sostituito la mia mamma che invece non viene quasi mai a trovarmi.
Praticamente non ho piu’ muscoli e non ho piu’ forze: di camminare neppure se ne parla. Passo alcune ore in carrozzina, ma poi la testa inizia a ciondolare, perche’ non ho energia neppure per tenerla eretta sul collo.
Hanno poi deciso di farmi un test HIV perche’ dicono che e’ molto frequente la associazione con la tubercolosi: sono risultato positivo ed i CD4 sono sotto i tacchi. Mi hanno dato altre medicine: si chiamano ARV… Dicono che mi fan bene, ma il mio problema e’ sempre il fatto che rimetto tutto. Il mughetto e’ migliorato ma l’appetito non vuole tornare, ed il vomito persiste nonostante tutte le terapie.
Io sono stanco di vivere e non ho piu’ voglia di lottare. Se almeno la mia mamma venisse a trovarmi: e’ venuta un mese fa, e per me e’ stata una festa. 
Quando eravamo insieme, mangiavo e mi sentivo in forza: quel giorno non ho neppure vomitato. Ma poi e’ scomparsa di nuovo. 
Non so perche’ mi lascia così solo. Forse e’ malata anche lei… l’ho sentita tossire moltissimo.
Mi sa che il mio posto non e’ piu’ qui: prendo anti TBC, ARV e tante altre medicine, ma io sono uno scheletro; la forza mi abbandona ed anche il coraggio. Sono stato trasfuso piu’ volte, ma, dopo il sangue, dicono che la mia emoglobina non e’ salita neppure di un grammo. Se la vita e’ cosi’ a dodici anni, come sara’ quando ne avro’ venticinque?

Kelvin


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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