giovedì 30 maggio 2019

Abbandonata in ospedale

E' leggermente debole mentale.
Ce l'hanno portata quasi un mese fa con contrazioni pretermine ad otto mesi di gravidanza. 
Poi sono spariti tutti e non si sono piu' fatti vedere.
Lei e' una ragazza piccolissima, di circa un metro e dieci di altezza, con bacino osseo troppo stretto per un parto naturale.
Oggi e' andata in travaglio e quasi subito ha complicato con meconio e distress fetale. Lei e' minorenne e non avevamo nessuno a cui chiedere di firmare il consenso informato.
L'ho fatto io perche' temevo per la salute del piccolo.
La ragazza e' stata brava anche per la spinale, ed il cesareo e' andato bene. Nonostante segni di iniziale sofferenza, il piccolo si e' ripreso prontamente ed ha pianto.
Insomma tutto e' andato per il meglio, a parte il fatto che mamma e bambino sono ora abbandonati in ospedale.

fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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