venerdì 31 maggio 2019

Marito e moglie

Ieri sono arrivati in ospedale con bruttissime fratture causate da un incidente stradale. Oggi sono sistemati e stanno muovendo i primi passi con le stampelle.
Sono i miei ultimi due pazienti ortopedici di Chaaria.
Domattina parto da Chaaria e saro' in Italia.
Non mi muovero' tanto e non vedro' molta gente.
Serviro' ancora i poveri dove Dio mi indichera'.
Chiedo le preghiere dei lettori.
Quello che ho fatto a Chaaria lo affido al Signore.
Per gli sbagli che ho fatto chiedo perdono a Dio.
Spero che i poveri che ho servito, aiutato ed anche salvato ora siano i miei intercessori e mi aiutino.
E' stato un onore per me lavorare a Chaaria e per Chaaria.

Fr Beppe




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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