mercoledì 9 dicembre 2009

Beppe Fontanarosa a Chaaria

Dopo aver superato un inaspettato problema burocratico all’aeroporto di Nairobi, causato dall’assenza del libretto di vaccinazione per la febbre gialla, in serata Beppe e’ finalmente arrivato a Chaaria, da Mekele (Etiopia).


Beppe, coordinatore dei servizi ISMAS in Etiopia, e’ ufficialmente in visita a Chaaria fino a sabato mattina, per valutare la fattibilità di un rapporto di collaborazione scientifica con Chaaria.


Beppe, napoletano di nascita e torinese d’adozione, e’ un grande conoscitore del Cottolengo, ed ha amici alla Piccola Casa… tra cui il Prof Antonio Campanaro.


Egli e’ inoltre il segretario regionale per l’Africa dell’alleanza ospedali italiani nel mondo.


A Mekele gestisce un centro per orfani poveri, e siamo sicuri che si troverà a suo agio a Chaaria… non soltanto in ospedale, ma anche nel centro Buoni Figli e con gli orfani di Sr Oliva.


Beppe porterà in Italia la mia richiesta di collaborazione con l’Istituto San Gallicano, che qui di seguito allego.




PROPOSTA DI COLLABORAZIONE CON ISMAS (ETIOPIA) E OSPEDALE SAN GALLICANO (ROMA)



ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL PROF ALDO MORRONE.



Considerando l’alta incidenza di patologie dermatologiche tra i nostri pazienti, ed in considerazione del fatto che non ci sono dermatologi nella nostra regione (lo specialista più vicino e’ a Nairobi, a circa 400 Km di distanza), chiediamo una collaborazione con la vostra istituzione.


Proponiamo di iniziare con una visita di un dermatologo da Mekele, con cadenza inizialmente semestrale. Proponiamo una sua presenza a Chaaria per almeno una settimana, durante la quale organizzeremo una sessione di studio ogni mattina tra le 8 e le 9. Già possediamo laptop e proiettore. Dopodiche’ lo specialista visiterebbe pazienti da noi convocati, con l’assistenza di almeno due nostri infermieri.


In futuro si potrebbe pensare ad un nostro infermiere che potrebbe recarsi a Mekele per un periodo piu’ prolungato al fine di ricevere un training sulle malattie dermatologiche. Tale infermiere in futuro potrebbe poi diventare il responsabile del nostro ambulatorio dermatologico.




Dr Fr Giuseppe Gaido



Chaaria, 9 Dicembre 2009

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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