giovedì 10 dicembre 2009

Grazie a Beppe Fontanarosa

Tra un intervento chirurgico e l'altro (anche oggi tantissimi!), abbiamo molto parlato con Beppe, e la voglia di collaborare è grande. Abbiamo messo giù alcune linee di fondo che ci auguriamo possano essere le basi di una collaborazione scientifica, professionale, umana e soprattutto di servizio per la gente.
Certo, noi di Chaaria saremo quelli che ne beneficeranno di più: impareremo cose nuove, potremo servire meglio i nostri malati. Qualcuno avrà anche la possibilità di uno stage formativo in Etiopia. Ad Ogembo già brillano gli occhi di commozione!
Ma sappiamo che la collaborazione non sarà a senso unico: noi potremo offrire la nostra immensa casistica, da cui si potranno estrapolare dati importanti, magari anche al fine di pubblicazioni scientifiche.
Ora è tutto nebuloso, ma, come sempre, sappiamo che, se è nella volontà di Dio, certo il progetto andrà in porto.


Fr Beppe


Nella foto, Beppe Fontanarosa alla mia sinistra, e Mercy, la nostra dentista, alla mia destra.
FrBeppeMercyBeppeFontanarosa.jpg

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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