domenica 13 dicembre 2009

Un regalo di Natale.... che dura tutto l'anno... per molti anni

Lavorando in Sala Operatoria a Chaaria, mi sono sempre reso conto del peso economico determinato dai fili di sutura: spesso Fr. Beppe ed io facevamo a gara ad usare ogni filo fino all'ultimo centimetro. Certo, per ridurre i costi sarebbe stato possibile usare fili di minor costo e valore, ma sarebbe antietico se non razzista credere che i più poveri non abbiano il nostro stesso diritto a cure di qualità.
Così, un anno fa, con discreta faccia di bronzo, sono andato a chiedere ai responsabili dell'Azienda Ospedaliera G.Salvini di Garbagnate Milanese, dove avevo lavorato, un aiuto in fili per Chaaria. Ho incontrato il Direttore Amministrativo, Dottoressa Loredana Luzzi, che con sensibilità, intelligenza, partecipazione ha immediatamente accettato di aiutarci, individuando  modalità, rispettose delle leggi e delle regole.  Questo percorso è stato condiviso dal Direttore Generale Dr. Giovanni Michiara e dal Direttore Sanitario Dr. Paolo Moroni e seguito nello svolgimento dalla Dottoressa Valentina Berni, responsabile degli approvvigionamenti. In effetti proprio in quei mesi doveva essere svolta  la gara d'acquisto dei fili chirurgici triennale per tutta l'Azienda. Inutile raccontare il meccanismo tecnico, anche perché neanche io l'ho capito bene.
Il risultato di tutto questo è una enorme fornitura di fili di sutura chirurgici, di ottima qualità, che soddisferà le necessità della sala operatoria di Chaaria per anni, con una grande influenza benefica per il fragile budget del Cottolengo Mission Hospital.
In questi giorni, con l'attiva e partecipata collaborazione del Direttore di Farmacia d'Azienda, Dottoressa MariaTeresa Vigano, molto sensibile ai problemi della cooperazione con i paesi Africani, ho ritirato ed inviato a Torino a Fr. Meneghini la prima fornitura di 2500 fili, che spero arrivino prima di Natale a Fr. Beppe.
Ecco una serie di circostanze e coincidenze, la mia faccia tosta, persone intelligenti e generose, il giusto momento hanno prodotto un risultato che rende anche il mio Natale molto più felice: se una coincidenza  è solo una coincidenza e più coincidenze diventano un indizio, forse tutto questo ha una spiegazione e sono convinto che Fr. Beppe dirà che è merito della Provvidenza ed anche un  disincantato incallito come me non potrà dargli torto.
I ringraziamenti a tutti i dirigenti dell'Azienda G. Salvini non rendono abbastanza merito a quanto hanno permesso, ma la Solidarietà non cerca ringraziamenti.
 
Max Albano

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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