E’ una ragazza di 19 anni, sorella di una nostra dipendente (Millicent) che lavora in ospedale come “signora delle pulizie”.
La famiglia di Josphine e Millicent ha avuto problemi fin dalla loro tenera eta’, in quanto i genitori si sono separati, e le due figlie sono state allevate dal solo padre.
Quest’uomo dapprima lavorava per una diocesi che ora non ricordo, come autista. Poi, per sua sfortuna, ha avuto una frattura del braccio sinistro. Il gesso gli e’ stato apposto malamente, probabilmente senza aspettare che l’edema si riducesse... ed il povero paziente si e’ trovato con una mano completamente inaridita alla rimozione della benda gessata.
La mano era piegata ad uncino, ed a nulla sono valsi gli sforzi compiuti dai nostri fisioterapisti per riabilitare almeno qualche piccolo movimento.
Rimanere con una sola mano per un autista significa automaticamente perdere il lavoro.
Da allora i problemi di quella famiglia si sono moltiplicati.
Il genitore e’ caduto in depressione e si e’ dato al bere, trasformandosi lui stesso in un peso per le figlie.
Per fortuna Millicent gia’ lavorava da noi, e si e’ assunta il fardello economico di educare Josphine (piu’ giovane di lei) e di sostenere finanziariamente il babbo.
Millicent nel frattempo si e’ sposata ed ha avuto tre figli.
Per lei diventa sempre piu’ difficile sostenere le spese inerenti alla sorella, in quanto i suoi bambini crescono ed il “carovita” lo sperimentiamo anche qui.
Infatti sfortunatamente Josphine e’ affetta da diabete giovanile, ormai da molti anni.
Comprare l’insulina e’ assai costoso, ed inoltre bisogna pensare ai sistemi artigianali per tenerla refrigerata in situazioni in cui non ci sono ne’ elettricita’ ne’ frigoriferi.
Con gli anni poi la salute di Josphine e’ andata peggiorando, ed essa ha iniziato a manifestare tutte le complicazioni che costituiscono il vero incubo del malato di diabete tipo 1.
Ha ora una grave ipertensione arteriosa, una insufficienza renale cronica severa, e problemi ingravescenti di vista. Per ora non ha “piede diabetico” o neuropatia periferica.
In modo direttamente proporzionale alle complicazioni e’ andato pero’ anche crescendo il numero dei farmaci di cui Josphine necessita tutti i giorni. Sono inoltre diventati piu’ frequenti e piu’ costosi pure i ricoveri ospedalieri, di cui l’ultimo al Kenyatta National Hospital.
Josphine ha finito la scuola secondaria, ed ora e’ a casa di Millicent lavorando per lei baby sitter... ma si sente di peso!
Il marito di Millicent e’ infermiere, ma la loro situazione economica rimane difficile.
Cio’ sta creando un ambiente familiare con crescenti tensioni, che spesso vengono “vomitate” sul capro espiatorio Josphine.
Per questo, a nome suo, mi rivolgo al cuore di qualche buon samaritano, che avesse piacere di aiutarla a comprarsi le medicine: se la famiglia della sorella fosse liberata da questa incombenza finanziaria, probabilmente anche i loro dissapori si appianerebbero!
Al momento Josphine usa circa 60 unita’ al giorno di insulina, due tipi di diuretico, due tipi di farmaci antipertensivi, per una spesa mensile di circa 18 Euro.
Lo so che non si tratta di una cifra irrisoria, ma propongo lo stesso con fiducia la “adozione a distanza” di Josphine, specificamente per comprarle le medicine. Non si tratta infatti di una terapia che speriamo di interrompere un giorno. Purtroppo lei dovra’ continuare con i farmaci fino all’ultimo giorno della sua vita.
Mi mando uno sguardo triste di Josphine.
PS: Propongo che l’eventuale offerta venga inviata tramite la Associazione Volontari Mission Cottolengo, usando il conto bancario indicato nel blog.
L’Associazione ce la mandera’ con la causale specificata dal donatore.
Ho chiesto a Fr Giancarlo di aiutarmi e di essere responsabile della ricezione e dell’uso del denaro inviato per il sostegno dei bisognosi. Con il sostegno del Confratello conto anche di migliorare e rendere piu’ regolare l’invio di notizie sulle persone da voi aiutate.
Fr Beppe
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